Botole delle meraviglie

Èuna vera e propria festa, come dal titolo, l’appuntamento bresciano col circo contemporaneo. A giudicare dallo chapiteau gremito all’inverosimile da un pubblico entusiasta e partecipe. Sono adulti e bambini, giovani e cultori di questa originale forma di spettacolo che mescola arte circense e danza, stupori e fantasie del mondo acrobatico coi raffinati linguaggi del gesto e del movimento. È toccato al Collectif AOC aprire la quinta Festa Internazionale del Circo Contemporaneo di Brescia con Question de directions, una nuova creazione nata dal lavoro del gruppo con la coreografa anconetana, ma nord-europea di formazione, Rebecca Murgi. Una pista circolare rialzata a scatola sulla quale si intravedono delle botole, lascia subito immaginare che all’interno ribolle un universo creativo sul punto di esplodere. Infatti all’aprirsi delle botole ecco uscire man mano personaggi e oggetti di scena dalle mille sorprese. Il primo è un’omino buffo e dinoccolato: cade e si rialza in strani equilibri motori che subito disegnano una chiara mappa coreografica. A tracciarne una più ampia partitura sarà il sopraggiungere di altri interpreti – l’intellettuale occhialuto, la snob con la pelliccia, lo sfigato e altri – che dall’iniziale indifferenza dell’uno con l’altro, si apriranno ad una serie di relazioni intrecciate. In questa piazza delle meraviglie, luogo quotidiano di incontro e di passaggio, di sosta e di transito, Question de directions è il punto di partenza di una moltitudine di destinazioni dove lo spazio del gioco sono la pista e gli elementi con cui il corpo dialoga: una pertica, un filo teso, un trapezio, le clavette, e un tappeto elastico. Su di esso si concentrano le invenzioni più mirabolanti con evoluzioni di salti e voli, di cadute e rimbalzi, di capriole aeree, di entrate e uscite dai bordi. Dalla solitaria esibizione di un performer, si passa ad una serie corale di acrobazie di stupefacente perfezione. Sembrano fantocci che sfidano la gravità con salti che coinvolgeranno pedane trasformate in trampolini. La musica elettronica seguita dalle percussioni di un batterista dal vivo, è l’altro elemento di fusione. A tratti uno strampalato Dj accompagna il numero di una equilibrista e le clownerie colte di due uomini seduti su una panchina. Impegnati in un bellissimo scontro danzato, il loro duetto sfocerà in un’altra competizione di breaker e hip hop. Il gran finale suscita un’autentica ovazione. Le clavette, sbucando dalle botole, vengono lanciate in aria in prese che, via via, coinvolgono tutti gli artisti: inclusi una coppia di trapezisti e l’omino disturbatore del gruppo per confondere i lanci e rendere l’esercizio sempre più difficile. Un caos apparente che si placa per poi riesplodere con gli applausi del pubblico

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