Attacco contro un resort turistico

L’attacco in Mali dei terroristi qaedisti conferma la precarietà della sicurezza in alcuni Paesi del Sahel. La presenza straniera vuole allontanare il pericolo, ma continua a fomentare odio
Una immagine del campement di Kangaba a Bamako (Mali). E' di almeno due morti il bilancio provvisorio di un attacco jihadista contro un resort dei pressi di Bamako, frequentato da occidentali, diversi dei quali sono stati presi in ostaggio, 18 giugno 2017. ANSA/WWW.LECAMPEMENT.COM

Secondo l’ultimo rapporto fornito dal generale Salif Traore, ministro della sicurezza del Mali, cinque assalitori sono stati uccisi assieme a due clienti del campo dopo l’attacco al villaggio nella periferia est di Bamako. Domenica scorsa un attacco è stato condotto da “jihadisti”. Il ministro del Mali non ha specificato, tuttavia, il numero di attaccanti e se alcuni di loro siano riusciti a fuggire. I terroristi avevano preso di mira il campo Kangaba, piacevole “ecolodge” per rilassarsi. Le forze speciali del Mali, aiutate dai soldati dalle truppe dell’operazione francese Barkhane e da quelli della missione Onu nel paese Minusma, sono rapidamente intervenute.

«Siamo stati in grado di far uscire indenni 36 clienti e lavoratori del campo», ha aggiunto il ministro. Tra di essi una quindicina di francesi e altrettanti maliani. I morti sarebbero un franco-gabonese e un’altra persona identificata. Tra gli sfollati, alcuni hanno sostenuto che gli aggressori avevano gridato «Allahakbar» nell’attacco. E un testimone ha detto ai giornalisti che aveva visto accedere un uomo in moto che poi aveva cominciato a sparare sulla folla, mentre solo dopo due o tre altri terroristi sarebbero arrivati a bordo di un’auto. Secondo gli stessi testimoni, i colpi di arma da fuoco sono stati uditi per diverse ore. Le modalità dell’attacco ricordano un po’ quello avvenuto nella località balneare ivoriana di Grand Bassam nel marzo 2016, in cui 19 persone, tra cui otto stranieri, erano morte.

Ironia vuole che, in un articolo pubblicato nello scorso gennaio in occasione del vertice Africa-Francia a Bamako, il proprietario del campo Kangaba, Hervé Depardieu, si fosse opposto agli avvisi di sicurezza delle ambasciate occidentali. Il Nord del Mali è caduto sin dal marzo 2012 sotto la minaccia costante gruppi jihadisti legati ad al-Qaeda. I terroristi sono stati in massima parte espulsi dalla regione da un intervento militare internazionale lanciato nel gennaio 2013 su iniziativa di Francia, operazione che è ancora in corso. Ma intere aree al di fuori del controllo delle forze del Mali e straniere sono regolarmente bersaglio di attacchi mortali nonostante la firma in maggio-giugno 2015 di un accordo di pace.

Nessuna rivendicazione è stata finora avanzata. L’ultimo attacco jihadista a Bamako si era verificato nel marzo del 2016. Il capo dello Stato francese, Emmanuel Macron, si recherà a Bamako il 2 luglio per il prossimo vertice del G5 del Sahel (Burkina Faso, Mali, Mauritania, Niger, Ciad).

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