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Atletica: Italia trionfa agli Europei a squadre a Madrid

di Noemi Di Benedetto

- Fonte: Città Nuova

È di nuovo festa per l’Italia a Madrid che, come due anni fa, trionfa agli Europei a squadre, la massima competizione europea per nazioni

Larissa Lapichino nel salto in lungo negli Europei a squadre di atletica allo stadio Vallehermoso di Madrid, 29 giugno 2025. Ansa EPA/SERGIO PEREZ

Dopo il trionfo a Chorzow di due anni fa, gli azzurri bissano il risultato e si confermano, per la seconda volta nella storia, campioni d’Europa. Il trionfo allo stadio Vallehormoso di Madrid avviene grazie alla costanza di tutto il team azzurro che, dal 26 al 29 giugno scorso, è stato protagonista della competizione che vede sfidarsi le migliori nazioni del Vecchio Continente.

I pronostici della vigilia e la lenta scalata

Alla vigilia della competizione che vede 16 squadre contendersi il titolo attraverso gli atleti che conquistano dei punti in base al piazzamento – da 16 punti per il primo posto a 1 punto per il sedicesimo posto – l’Italia, nonostante fosse la campionessa in carica, non era per niente favorita, soprattutto a causa di assenze pesanti. Queste, infatti, le parole di Antonio La Torre per sottolineare la complessità della missione: «Non siamo i favoriti come due anni fa, quando abbiamo vinto la Coppa per la prima volta nella storia, ma siamo una squadra forte e rispettata dalle altre Nazioni. Alcune assenze pesano, le difficoltà dell’ultimo periodo impongono la necessità di tirar fuori qualcosa in più: in questo grande gioco collettivo ognuno deve fare la propria parte»

E ognuno, senza perdere troppo tempo, ha subito fatto la propria parte per portare punti a casa e, al termine della seconda giornata di gare, gli azzurri sembravano già aver confermato i pronostici della vigilia chiudendo al terzo posto nella classifica con soli 133 punti nei primi 13 eventi disputati e con Spagna e Paesi Bassi già da inseguire.

Ad aprire le danze è la sempre splendida capitana Nadia Battocletti che mette subito in bacheca uno scontato quanto splendido oro nei 5.000 metri in cui lascia quasi tre secondi alla spagnola Marta Garcia e quasi quattro all’olandese Diane van ES. Segue la scia della capitana, senza vittoria ma con un solidissimo secondo posto, poi, Simone Biassutti (ottimo sostituto di Andy Diaz) che nel salto triplo, sogna la vittoria dopo un bel balzo in 16.94 metri al secondo tentativo ma che poi subisce il sorpasso del francese Jonathan Seremes, che atterra a 17.00 metri e relega il nostro portacolori in seconda piazza.

Negli 800 metri Francesco Pernici ha strabiliato al suo debutto assoluto agli Europei a squadre. Partito in maniera brillante è riuscito a dare filo da torcere e ad affiancare lo spagnolo Mohamed Attaoui, concludendo con un brillante secondo posto. Grandissimo anche Edoardo Scotti che, nei 400 metri, scende sotto il muro dei 45 secondi per la prima volta in carriera.  

A fare la differenza in negativo, invece, l’infortunio di Lorenzo Patta sui 100 metri che lascia anche la 4×100; l’undicesima piazza di Daisy Osakue nel lancio del disco; la prova sottotono di Ala Zoghlami sui 3000 siepi che chiude solo ottavo e la quindicesima piazza della debuttante Sara Verteramo nel getto del peso.

Parola d’ordine: costanza

La terza giornata continua con dei buoni risultati e, quando 25 dei 37 eventi sono già conclusi, la squadra azzurra si presenta al comando della classifica generale con un piccolo margine di 24 punti sulla Germania seconda in classifica e, un po’ a sorpresa, gli azzurri si ritrovano in corsa per un clamoroso bis nell’ex Coppa d’Europa. La cosa più stupefacente? Che la prima piazza provvisoria arriva con un’unica vittoria, quella della Battocletti. I portacolori del Belpaese, infatti, hanno deciso di fare la differenza con la costanza nei piazzamenti di rilievo nella top5 e, finalmente, tutti i quarti posti che ci avevano rovinati nei medaglieri di Mondiali e Olimpiadi qui hanno cominciato a ripagare. Da ricordare nella terza giornata i risultati di Matteo Sioli secondo nel salto in alto; Erika Saraceni terza nel salto triplo e Lorenzo Simonelli argento nei 110 ostacoli e poi quarto in un’incerottata 4×100. Benissimo anche Eloisa Coiro con il terzo posto negli 800 metri; Alessandro Sibilio che ha stretto i denti dopo i problemi fisici delle ultime settimane e ha piazzato un ottimo quarto posto nei 400 ostacoli; Ayomide Folorunso seconda nel giro di pista con barriere; Sara Fantini solida quarta nel lancio del martello e Mattia Furlani che non ha trovato la grande misura nel salto in lungo e ha concluso in terza piazza.

E di costanza, ma anche di vittoria va avanti anche nell’ultima giornata l’Italia che, già prima della fine delle competizioni e con largo margine, viene proclamata, di nuovo, campionessa d’Europa per squadre. Ma andiamo con ordine.

Partiamo da un fantastico Leonardo Fabbri che, rispettando il pronostico della vigilia, ha vinto la gara con una comoda spallata da 21.68 metri firmata all’ultimo tentativo e ha conquistato il secondo successo per l’Italia a Madrid. Continuiamo, poi, con la splendida Larissa Iapichino, ottava dopo il quarto salto, ma che è poi volata a 6.92 metri e ha vinto di forza scavalcando la tedesca Malaika Mihambo nel duello più atteso del pomeriggio, conquistando il terzo successo della spedizione che ha sancito il trionfo ufficiale negli Europei a squadre.

Grandioso, poi, anche Fausto Desalu che termina la sua gara in seconda piazza e poi, per concludere in bellezza, con la ex Coppa Europa già in tasca, il quartetto della 4×400 composto da Edoardo Scotti, Virginia Troiani, Vladimir Aceti e Alice Mangione ha voluto regalarsi l’argento e il record italiano nell’ultima gara della competizione.

E l’Italia trionfa, quindi, a Madrid, dettando legge con ben 431,5 punti, a ben 26 lunghezze di distacco dalla Polonia e oltre 34 dalla Germania. E questa seconda vittoria, tanto storica quanto la prima nella storia del Belpaese, ha forse un fascino maggiore di quella di Chorzow di due anni fa, perché questa volta gli azzurri non erano favoriti e, anche questa volta, i nostri campioni ci hanno dimostrato che non serve essere i favoriti per vincere: bastano cuore, passione, sacrificio e costanza.

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