Alla scoperta di Aosta

In questo momento crisi sanitaria ed economica, il turismo italiano è in ginocchio. Scopriamo insieme a Città Nuova “l’Italia nascosta”, i luoghi del nostro Paese che forse abbiamo sempre sottovalutato, ma che in realtà nascondono tesori e meraviglia.
aosta-foto-di Tiia Monto - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=40799287

Dopo Trani e Ferrara, due città che si affacciano sulla costa adriatica della Penisola, ci spingiamo verso Nord Ovest e nella tappa odierna della nostra rubrica settimanale raggiungiamo la Valle d’Aosta. Con i suoi 3260,90 km² di superficie, questa minuscola regione, ricca di bellezze naturali come il Parco del Gran Paradiso e il Monte Bianco e con una tradizione popolare molto radicata, attrae ogni anno migliaia di turisti.

Per questa tappa della nostra rubrica “L’Italia nascosta”, vi portiamo ad Aosta, il capoluogo di questa regione. Questa cittadina di soli 33.964 abitanti (dato aggiornato al 30/11/2019) è il cuore della valle e si trova proprio a metà lungo l’autostrada che dal Piemonte conduce verso la Francia. Il paesaggio che si può ammirare percorrendo proprio questa autostrada, la E25, è veramente suggestivo perché non solo permette di vedere le Alpi in tutta la loro maestosità, ma anche perché qua e là è possibile ammirare i molti castelli che sono conservati in questa vallata.

La storia della Valle d’Aosta è molto antica e una leggenda narra che la città di Aosta venne fondata nell’anno 1158 a.C. da Cordelo, capostipite dei Salassi, discendente di Saturno e compagno di spedizione di Ercole, con il nome di Cordelia. Questo è solo un racconto popolare, ma forse potrebbe avere qualche fondo di verità, dato che l’ipotesi più attendibile sull’origine di Aosta secondo gli studiosi è che il nome della città derivi da quello latino Augusta Praetoria Salassorum, a sua volta derivante dal nome di Augusto, l’imperatore romano al tempo della fondazione della città, e dal fatto che prima della conquista romana la città era effettivamente abitata dal popolo dei Salassi.

Per iniziare la visita vi consigliamo di raggiungere l’Arco di Augusto. È da qui, da questo monumento edificato nel 25 a.C. dall’Imperatore romano Augusto in occasione della vittoria dei Romani sui Salassi, che si entra ufficialmente nel centro storico della città. L’Arco, realizzato in blocchi di conglomerato, è opera di Aulo Terenzio Varrone Murena, ma il suo aspetto odierno è il frutto dell’ultimo intervento di restauro avvenuto nel 1912 a cura del soprintendente Ernesto Schiaparelli.

Dopo aver ammirato l’Arco di Augusto potrete entrare nel centro storico della città che si sviluppa inizialmente su via Sant’Anselmo. Proseguendo sempre dritti arriverete alla famosa Porta Pretoria, la porta di ingresso orientale dell’antica città romana di Aosta. Poco più avanti, sulla destra, potrete visitare le antiche rovine del Teatro romano di Aosta. Costruito qualche decennio dopo la fondazione della città, probabilmente nel 25 a.C., questo teatro poteva ospitare tra i 3.500 e i 4.000 spettatori. È alto 22 metri e si è conservato perfettamente grazie ad alcune costruzioni civili di epoca medievale, addossate alla facciata meridionale.

Proseguendo la passeggiata su Via Pretoria, l’originale decumano massimo secondo la progettazione della città su modello romano, si giunge alla piazza centrale: Piazza Émile Chanoux, dove si affaccia il municipio di Aosta, un edificio in stile neoclassico edificato a metà del XIX secolo seguendo il progetto dall’architetto Michelangelo Bossi. L’edificio prese il posto dell’antico monastero di San Francesco, costruito nel 1352 su ordine di Amedeo I di Savoia, di cui oggi non rimane nessuna traccia.

Aosta è famosa non solo per le sue tegole, dolcetti tipici a cialda venduti in tutti i negozietti nel centro storico della città, o per le sue bellezze naturalistiche. Un evento che ogni anno attira in città centinaia di turisti è la tradizionale Fiera di Sant’Orso, che si svolge il 30 e 31 gennaio. Si dice che la prima edizione della fiera si sia svolta di fronte alla Chiesa di Sant’Orso nell’anno 1000 e poi ne abbia acquisito il nome. È proprio davanti alla chiesa che il Santo, vissuto prima del IX secolo, usava distribuire ai poveri vestiti e “sabot“, le tipiche calzature in legno ancora oggi presenti in Fiera. Oggi questo evento così speciale per la città di Aosta è diventato un vero momento di festa e nelle due giornate di fine gennaio la città si anima di artigiani e curiosi, pronti a conoscere la tradizione valdostana.

valnontey-parco-nazionale-del-gran-paradiso-foto-di-gianfranco-gasperi-per-wikimedia-commonsAltri luoghi da non perdere nei dintorni della città
In Valle d’Aosta è la natura a fare da padrona e sono migliaia i sentieri che permettono di scoprirla. Non importa se siete escursionisti esperti oppure camminatori occasionali, qui sicuramente troverete molti percorsi adatti a voi, basta solo saperli scegliere con cura ed informarsi. Uno dei parchi più belli e che prevede camminate per tutti i gusti è il Parco nazionale del Gran Paradiso. Ne rimarrete conquistati.

Oltre alle escursioni in montagna, la Valle d’Aosta è ricca di castelli ancora oggi visitabili. Uno dei più famosi e meglio conservati è quello di Fenis, un paese poco distante da Aosta. Il suo cortile interno e le sue sale allestite ancora come nel medioevo vi conquisteranno.

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons