Berlino alla ricerca di un nuovo governo

Ancora niente fumata bianca per la formazione del nuovo esecutivo in Germania. Settimana decisiva di colloqui tra Merkel e Schulz
Bernd von Jutrczenka/picture-alliance/dpa/AP Images

Domenica scorsa, a Berlino, i due partiti cristianodemocratici, Cdu e Csu, e il partito socialdemocratico Spd hanno dato inizio a colloqui per sondare le rispettive intenzioni. Fino a questo venerdì vogliono in effetti chiarire se trovano una base politica comune sufficiente per entrare in trattative per una nuova edizione della “Grande coalizione”. Dopo le elezioni del 24 settembre 2017, in Germania questo è il secondo tentativo di formare un nuovo governo. I primi tentativi, con l’intento di creare una coalizione inedita, detta “Giamaica” per i colori nero, giallo e verde dei partiti coinvolti, cioè cristianodemocratici, verdi e liberali, sono falliti.

I capi dei tre partiti coinvolti nelle attuali trattative si trovano di fronte a un dilemma: da un lato non vogliono rinunciare al proprio profilo politico, dall’altro, in caso di mancato accordo, corrono il pericolo di aumentare l’insoddisfazione dei cittadini tedeschi verso la politica. Angela Merkel, cancelliera uscente e presidente della Cdu, e Martin Schulz, ex-presidente del Parlamento europeo e presidente della Spd, sono sotto pressione: i loro partiti hanno infatti entrambi avuto un calo storico dei voti nelle ultime elezioni.

La cancelliera perderà il sostegno sia del suo partito sia dei cittadini se di nuovo fallirà nelle trattative per la costituzione di un nuovo governo. Mentre l’eccellente stato economico del Paese invece potrebbe avvantaggiarla. Schulz, dal canto suo, si trova con una base del partito che, dopo le esperienze fatte con la “Grande coalizione”, è molto scettico sull’opportunità di rischiare di entrare nuovamente in un governo con la Cdu della Merkel. Horst Seehofer, presidente del partito bavarese Csu, guarderà piuttosto se il suo operato porterà vantaggi per il suo partito nelle elezioni del suo Land della Baviera nel prossimo ottobre. Visto tutto ciò, non è per niente sicuro che questa volta i colloqui di sondaggio portino veramente alla formazione di un nuovo governo.

Ma anche puntare su nuove elezioni sarebbe molto rischioso: è probabile infatti che i tre grandi partiti perdano ancora più voti a favore del partito populista d’estrema destra Afd. Una possibile alternativa, che certamente significherebbe un governo tedesco più debole, sarebbe un governo di minoranza tollerato dall’Spd. Il partito di Schulz tempo fa ha proposto un altro modello ancora: una “Coalizione di cooperazione”. Alla base ci sarebbe un contratto fra Cdu, Csu e Spd su alcuni argomenti centrali, mentre per altri argomenti il partito della Merkel dovrebbe trovare di volta in volta delle “cooperazioni” originali anche con altri partiti direttamente in parlamento. I cristianodemocratici però non ne hanno voluto sapere.

L’Unione europea guarda con un certo stupore alla Germania che, dopo più di tre mesi dalle elezioni, non è ancora riuscita a darsi un nuovo governo. Con ciò i tedeschi stanno perdendo la loro fama di rapidità, puntualità e organizzazione. In ogni caso, fino alla formazione di un nuovo governo, quello precedente rimane in carica e funziona.

 

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons