A Rio! Nonostante tutto…

Pellegrini e Detti in gran spolvero nel Trofeo Settecolli disputato a Roma. Molto bene anche Therese Alshammar e l'azzurra Arianna Castiglioni che, superando ostacoli di tipo diverso, hanno ottenuto la qualificazione olimpica
Federica Pellegrini al Trofeo Settecolli di Roma

Il Trofeo Settecolli, disputato a Roma nella piscina dello Stadio del nuoto del Foro Italico e giunto quest'anno alla 53esima edizione, è stata una delle ultime occasioni per testare lo stato di forma di alcuni atleti che vedremo sicuramente protagonisti tra poco più di un mese ai Giochi di Rio 2016. Sui blocchi di partenza, nuotatori di 52 Paesi, con presenze di spicco come quelle di alcuni campioni olimpici in carica, ad esempio la lituana Ruta Meilutyte o il sudafricano Cameron van der Burgh, l'olandese Ranomi Kromowidjojo o l'ungherese Daniel Gyurta. Al via anche tanti azzurri, reduci dagli ottimi risultati conseguiti solo poche settimane fa ai Campionati europei disputati a Londra, rassegna continentale chiusa dalla nostra rappresentativa con il lusinghiero bottino complessivo di 17 medaglie (5 ori, 7 argenti e 5 bronzi). E alcuni di loro, come la fenomenale Federica Pellegrini o come Gabriele Detti, sono apparsi in forma davvero smagliante.

 

Sabato la Pellegrini ha stupito tutti, stabilendo il nuovo primato italiano nei 100 metri stile libero (53”18), non certo la sua specialità preferita. Domenica, poi, è andata a vincere i “suoi” 200 metri stile libero, nuotando la seconda miglior prestazione mondiale stagionale sulla distanza (1’54”55), e lanciando così un chiaro segnale alle sue più temibili avversarie (in primis la statunitense Katie Ledecky e la svedese Sarah Sjostrom): a Rio, nella lotta per le medaglie, ci sarà pure la nostra campionessa. Anche Detti a Roma ha palesato una condizione davvero invidiabile, come dimostrano gli ottimi riscontri cronometrici con cui si è aggiudicato i 200, i 400 e gli 800 metri stile libero. Alle prossime Olimpiadi, Federica, Gabriele e Gregorio Paltrinieri (specialista dei 1500 metri stile libero, e presente al Settecolli soprattutto per saggiare la condizione alla luce dei carichi di lavoro sostenuti nelle ultime settimane), saranno tre delle migliori carte da giocare per puntare a una medaglia italiana in questo sport.

 

Già, i Giochi olimpici! Ci si allena e si gareggia per quasi quattro anni in vista di un unico grande obiettivo: la qualificazione alle Olimpiadi. Avviene in quasi tutte le discipline, nuoto compreso. Certo, ogni stagione presenta in calendario altri appuntamenti di grande prestigio, come possono essere i mondiali o le rispettive rassegne continentali, ma niente per un atleta conta più dei Giochi a cinque cerchi. Il potere seduttivo delle Olimpiadi è un dato di fatto quasi inconfutabile, una cosa che non vale neanche la pena provare a spiegare: è così e basta! È per questo che in ogni angolo del pianeta migliaia di sportivi sudano per anni, in un mix tra passione e sacrifici, inseguendo il loro grande sogno: la partecipazione ai Giochi olimpici, appunto.
 

A volte, pur meritando di parteciparvi, avviene però che sulla strada di alcuni di loro si frappongano ostacoli di diverso tipo. Situazioni da mettere in preventivo, come il doversi confrontare con il normale avanzare dell'età, o imprevisti di ogni genere, come può essere un infortunio o altro ancora. Situazioni, imprevisti che, se non superati, possono mandare all'aria in un attimo anni di preparazione. E di sogni. È quanto stava per succedere, ad esempio, a due nuotatrici che nell'ultimo fine settimana hanno preso parte al meeting romano. Parliamo, più nello specifico, di Therese Alshammar e di Arianna Castiglioni.
 

Therese Alshammar è una ragazza sempre con il sorriso sulle labbra, specialista delle gare veloci di stile libero e farfalla, prove nelle quali, durante una longeva carriera agonistica, ha vinto quasi tutto quello che c'era da vincere. In oltre venti anni di attività, infatti, tra vasca lunga e vasca corta, la nuotatrice svedese ha conquistato ben 25 medaglie mondiali e 43 europee, oltre alle 3 a cinque cerchi vinte in occasione dei Giochi olimpici di Sidney del 2000 (argento nei 50 e nei 100 stile libero, e bronzo nella staffetta 4×100 sempre a stile libero). Quest’autentica fuoriclasse, che nell’agosto scorso ha compiuto 38 anni, c'era già ai Giochi di Atlanta del 1996, e poi ha preso parte anche a quelli successivi di Sidney, di Atene del 2004, di Pechino del 2008 e di Londra del 2012. Therese da due anni ha un figlio, Fred, avuto con il suo compagno Johan Wallberg (che tra l'altro è anche il suo allenatore), e questa, salvo ripensamenti sempre possibili, dovrebbe essere la sua ultima stagione agonistica.

 

Ma in una disciplina così planetaria com’è il nuoto, può una mamma di quasi quaranta anni, nonostante l'inevitabile logorio fisico dovuto a tanti anni di duri allenamenti, partecipare ancora, peraltro con ambizione di ben figurare, a un'Olimpiade? I probanti tempi ottenuti da Therese nelle ultime settimane (tra cui spiccano il 24"71 nei 50 stile libero ottenuto nella tappa di Canet en Roussillon del Mare Nostrum, e il 24"75 con cui ha terminato al terzo posto la stessa gara a Roma), hanno definitivamente convinto il comitato olimpico svedese a ufficializzare la sua qualificazione ai Giochi di Rio 2016. Così, la Alshammar diventerà la prima nuotatrice a partecipare a sei edizioni dei Giochi Olimpici, ed è probabile che a Rio possa anche essere designata come portabandiera del suo Paese nella cerimonia inaugurale in programma il prossimo 5 agosto.

 

Arianna Castiglioni, classe 1997, è invece una giovanissima nuotatrice italiana dotata di grande talento. La sua specialità è la rana, e in particolare la gara di questo stile che si svolge sulla distanza dei 100 metri, prova nella quale, sorprendendo un po' tutti, ha conquistato una medaglia di bronzo ai Campionati europei in vasca lunga disputati a Berlino nel 2014, proprio pochi giorni dopo il suo diciassettesimo compleanno. La sua qualificazione ai Giochi di Rio sembrava una pura formalità, invece, un incidente in motorino avvenuto nel settembre scorso l'ha tenuta ferma per qualche mese. In seguito, quando tutto sembrava essere superato, Arianna si è fatta nuovamente male durante un raduno della nazionale italiana a Miami (un problema all'adduttore).

 

Così, fuori condizione, la nuotatrice azzurra ha fallito le prime due occasioni in cui era possibile ottenere la qualificazione per Rio (ad aprile i Campionati italiani, e a maggio quelli europei). Tra l’altro Arianna quest'anno deve anche diplomarsi, e questo l'ha inevitabilmente costretta ad allenarsi per tutta la stagione a ritmo ridotto. L'ultimo treno utile per il Brasile era rappresentato quindi proprio dal Settecolli, e per preparare al meglio quest’appuntamento decisivo la sua scuola, l’Istituto Professionale di Stato Pietro Verri di Busto Arsizio, le ha permesso di posticipare il suo esame di maturità a settembre. Arianna nelle ultime settimane si è quindi potuta concentrare solo sull’appuntamento romano, e stavolta è riuscita finalmente a strappare il “pass olimpico” con l'ottimo riscontro cronometrico di 1'07"15.


Therese e Arianna negli ultimi mesi hanno spesso pensato, per diversi motivi, che alla fine avrebbero dovuto rinunciare a partecipare alle prossime Olimpiadi. Invece, all'ultimo tuffo (è proprio il caso di dirlo), ce l'hanno fatta!
 

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