Viva Radio Due minuti

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Doveva durare due minuti, ne dura venti e (forse) presto durerà due ore. L’esperimento di Fiorello nasce come una curiosità da guinness dei primati (il varietà più breve della storia della televisione), diventa un classico traino da prima serata (capace di mettere in riga il Gabibbo), alla fine sarà forse il numero zero del prossimo show del sabato sera che verrà. Qualunque cosa sia, quale che sia il suo sbocco, Via Radio due minuti, lo show bonsai, è al momento, pur imperfetto, una delle trasmissioni migliori dell’attuale stagione televisiva. Per il suo ritorno in tv, Fiorello, in coppia con l’inseparabile Baldini, si è appropriato, alla sua maniera, delle migliori pagine della storia della Rai, quelle in bianco e nero, scritte da autentici professionisti del piccolo schermo, icone della tv, ciclicamente riproposte da programmi amarcord, e rimpiante da generazioni di spettatori. L’ottima gag sulla Orsomando, le citazioni dei tempi mitici di Studio Uno, riportano in vita, ringiovanito e geneticamente modificato, il mito del varietà, da anni dato ormai per defunto. Non è supponente Fiorello. In questo momento gli va riconosciuto il ruolo di erede legittimo di quella storia, ultimo rampollo di una illustre schiatta di artisti che da Alighiero Noschese arriva forse a Walter Chiari. Sostenuto da una squadra di autori in grande forma, lo showman siciliano riesce a parlare di qualsiasi argomento, maneggiando con leggerezza anche i temi dell’attualità politica, pungendo senza insultare, con una comicità popolare ma non banale. È vero, è ancora troppo dipendente dal fortunatissimo format radiofonico, alcune trovate sono già sentite, il repertorio andrebbe rinnovato, sembra a momenti andare in onda un po’ pigro, forse non troppo convinto del prodotto. Malgrado questo, sa regalare qualche decina di minuti di risate al giorno, che di questi tempi, non sono meno preziose di una boccata d’aria pura nel centro di Milano. Roba rara, insomma. È quel che accadeva già a Roma all’ora di pranzo. Se al semaforo, nel bel mezzo del traffico caotico ti affiancava un automobilista con il sorriso, c’era da starne certi: stava ascoltando anche lui Fiorello in radio. Adesso se chiami all’ora di cena un amico e lo senti ridere, probabilmente sta guardando Raiuno.

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