Verso il voto. Torino, una visione attenta alla città

Analisi e proposte per Torino, a partire dalle sue ferite, avanzate da un vasto gruppo di associazioni cristiane aperte al dialogo e confronto con tutti.
Torino Foto Pixabay

Torino è una delle grandi città italiane interessate alle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre 2021. Tredici i candidati alla carica di sindaco (2 donne e 11 uomini, l’elenco e il curriculum dei candidati si trova sul sito istituzionale del Comune).

È in questo contesto elettorale che si pone l’impegno promosso da un gruppo di associazioni cristiane, nato dall’esperienza dei campi interassociativi, per ridestare l’impegno dei credenti a favore del  bene comune, incontrando altre realtà torinesi, di ogni estrazione culturale, per confrontarsi e proporre una visione del governo della città sostenibile e capace di futuro.

Un percorso fatto di ascolto tra associazioni e di confronto con esperti, che ha scandito, nei mesi precedenti l’appuntamento del voto, le tappe di un approfondimento culturale sui nodi prioritari a Torino, per sollecitare la politica a dipanarli: la diseguaglianza economica, la sostenibilità ambientale, il patto intergenerazionale.

Un approfondimento che ha portato alla stesura di un documento che sintetizza le riflessioni e le proposte sul futuro della città di Torino, da condividere e integrare anzitutto con la propria base associativa e con i soggetti che vorranno interagire con esso.

Le associazioni promotrici sono: Abitare la terra, Acli, Azione Cattolica, Associazione Cascina d’Archi, Csbl, Cisv, Cristiani e politica, Chicco di senape, Comunità di via Germanasca, Gioc, Masci, Meic, Mlac e Ucid. Un lavoro comune che le ha portate prima di tutto a confrontarsi tra loro negli ambiti del welfare locale e del contrasto alle povertà, della sostenibilità ambientale e dello sviluppo della funzione educativa e culturale. Si tratta di un momento associativo che simbolicamente si riallaccia allo spirito e al clima dei campi interassociativi, tradizionalmente tenuti a luglio e residenziali, interrotti da due anni a causa della pandemia.

Le idee finora maturate dalle associazioni coinvolte s’ispirano ad una visione comunitaria dell’impegno per la città di Torino, attraverso la partecipazione e l’assunzione di responsabilità sui temi sociali e politici, promuovendo nuove modalità di partecipazione dei cittadini e di amministrazione condivisa.

L’analisi della città parte dalle povertà che fanno di Torino una città con forti disuguaglianze fra zone diverse della città sul piano economico, occupazionale e nei livelli di scolarizzazione, segnata da un declino economico, demografico e ambientale.

Il dopo pandemia richiederà all’amministrazione comunale grande attenzione nell’affrontare vecchi e nuovi bisogni coinvolgendo tutti i soggetti interessati, ivi compresa la questione migratoria non più nella dimensione socio-assistenziale, ma in quella interculturale.

La macchina comunale dovrà, pertanto, individuare, con i soggetti sociali, i bisogni insoddisfatti e quelli emergenti dei giovani, delle famiglie e degli anziani; dovrà promuovere un benessere equo e sostenibile con attenzione all’inquinamento e ai problemi climatici, potenziando i trasporti pubblici nell’ottica di una mobilità sostenibile.

Dovrà, infine, ridare centralità alla scuola, compresa quella materna e gli asili nido, per potere investire maggiormente sulle giovani generazioni, favorendo l’integrazione sociale, in sinergia con le istituzioni culturali, sociali e sportive attive sul territorio.

 

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