Vecchi elettrodomestici, la raccolta funziona

Nel 2017 riciclate dal Consorzio Ecodom oltre 100 mila tonnellate. Con questo risultato siamo riusciti a non immettere nell’aria circa 840mila tonnellate di CO2. Ma siamo ancora al di sotto della media richiesta dalla Ue

Provate a pesare 230 treni Freccia Rossa di almeno 8 carrozze. Una cosa impossibile. Eppure è questo il giusto paragone di quanto siamo riusciti a raccogliere nel 2017 dei vecchi elettrodomestici. Il consorzio Ecodom, che gestione i cosiddetti Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), nello scorso anno ha raggiunto una cifra pazzesca, da cui si sono avviate al riciclo 64 mila tonnellate di ferro, 2 mila tonnellate di alluminio (pari al peso di 2 milioni di caffettiere), oltre 2 mila tonnellate di rame e quasi 10 mila tonnellate di plastica. Per la precisione sono 104.614 le tonnellate di vecchi elettrodomestici raccolti ed è la prima volta che si supera la soglia delle 100 mila tonnellate.

«Si tratta di un importante traguardo per Ecodom, che dal 2008 continua a migliorare la sua attività non solo in termini di quantità di Raee raccolte, più che triplicate rispetto a dieci anni fa, ma anche per quanto riguarda il riciclo delle materie prime seconde, che oggi si attesta all’88% – afferma Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom – Questi risultati sono possibili anche grazie alla collaborazione di tutti gli attori della filiera, dai cittadini agli enti locali, dalle aziende di igiene urbana ai distributori, dai nostri fornitori di logistica a quelli di trattamento».

Ma di quali elettrodomestici ci siamo disfatti? Per il 61,7% si tratta di lavastoviglie, forni, lavatrici, cappe, stufe elettriche, boiler, microonde; per il 37,4% abbiamo buttato via frigoriferi, congelatori e grandi refrigeratori per alimenti. Il resto che rimane riguarda le vecchie tv, pc e i vari componenti dell’informatica, piccoli elettrodomestici e apparecchi di illuminazione.

Queste 100 mila tonnellate purtroppo sono solo una parte di rifiuti Raee in Italia, perché spesso questi rifiuti vengono abbandonati nelle strade periferiche o in luoghi abbandonati. Ma solo questi rifiuti recuperati da Ecodom hanno consentito di risparmiare quasi 103 milioni di chilowattora, pari al consumo elettrico in un anno di una città di 90 mila abitanti, contribuendo a non immettere nell’atmosfera una quantità pari a 841 mila tonnellate di anidride carbonica.

Nonostante il dato sia un gran successo, rimane comunque inferiore alla media richiesta dall’Unione europea di materiale raccolto per abitante.

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