Un villaggio per malati di Alzheimer

A Monza nascerà entro la fine dell'anno, il “Paese ritrovato”, ci saranno case, chiese, bar, negozi, il teatro e il mercato, l’unica differenza è che tutto è pensato per aiutare i cittadini speciali a vivere meglio e con più semplicità

 

C’è il bar dove fermarsi a chiacchierare, la pizza del mercato per la spesa quotidiana, negozi, l’ufficio postale, case, la chiesa e il teatro per i momenti di svago, può sembrare una cittadina come tante altre ed invece è il “Paese ritrovato”, un villaggio pensato appositamente per le persone con l’Alzheimer.

Dopo l’esperimento olandese, anche l’Italia si apre a nuove esperienze di cura per le persone affette da gravi forme di demenza e ad aprire loro le porte è la città di Monza che ha messo a disposizione un’area di oltre 10 mila metri quadrati. Entro la fine dell’anno, le porte del “Paese ritrovato” dovrebbero aprirsi a ben 64 persone malate di Alzheimer, con lo scopo di restituire loro dignità e indipendenza. Nel piccolo quartiere infatti, che si trova alle spalle della Villa Reale, tutto è stato costruito per riprodurre la vita quotidiana ma in maniera molto più semplice, così da dare la possibilità ai cittadini di continuare una vita normale, fatta di cose semplici come può essere recarsi la domenica a messa o passare il pomeriggio dal parrucchiere.

Alla base del progetto c’è la cooperativa La Meridiana, da anni impegnata nei servizi rivolti agli anziani. Secondo i dati del Rapporto Mondiale Alzheimer 2015 «si stima una presenza di oltre 46,8 milioni di persone affette da demenza nel mondo», per questo diventa fondamentale per tutti i Paesi attivare risposte efficaci, in grado di aiutare pazienti e famigliari. Fondamentale infatti, anche nella malattia, è consentire al malato di mantenere quanto più possibile le proprie abitudini e la propria autonomia, per questo nel villaggio lavoreranno solo persone specializzate ed operatori sanitari, in grado di rapportarsi con i cittadini, continuando a guidarli con la massima discrezione.

L’obiettivo è anche quello di diminuire lo stress nei malati che si troveranno a vivere in una cittadina a misura d’uomo, dove potranno muoversi liberamente e senza perdere l’orientamento, con conseguente miglioramento dell’umore e diminuzione dei farmaci. I finanziamenti sono arrivati da imprenditori privati, mentre a studiare le tecnologie più all’avanguardia per migliorare lo stile di vita dei cittadini speciali e contemporaneamente poterli seguire, sono stati, tra gli altri, gli studenti del Politecnico di Milano.

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons