Un ricordo, una strada

Essere cittadina di Pompei mi dà la dolcissima impressione, che è una realtà, di essere divenuta parte della città di Maria. Così Chiara Lubich si rivolgeva al Consiglio comunale il 30 aprile 1996, dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria di Pompei. Chiara ha da sempre avuto un legame con la città, fin da quando bambina vedeva la mamma devota della Madonna di Pompei. Ma è particolare anche il legame tra l’esperienza spirituale di Chiara e quella di Bartolo Longo, l’apostolo della Nuova Pompei, la continuità fra queste due esperienze: temporale (Bartolo Longo morì nel 1926, quando Chiara aveva 6 anni) e spirituale. Personalità mariane di primo piano, entrambe avvertirono l’importanza del dialogo: Bartolo con il mondo positivista, anticlericale e delle soppressioni religiose di fine Ottocento; Chiara con quello sconvolto dalla Guerra mondiale del secolo breve. Le loro risposte, pur diverse, sono simili, incisive e universali: portar Dio nel mondo. Il rapporto della fondatrice dei Focolari con Pompei è stato ricordato in una speciale seduta del Consiglio comunale, il 19 giugno scorso, presenti il sindaco Claudio D’Alessio e l’assessore alla cultura Antonio Ebreo, promotore dell’iniziativa, oltre a membri del Consiglio generale dei Focolari, fra i quali il co-presidente Oreste Basso ed Eli Folonari, per anni stretta collaboratrice di Chiara. Il saluto dell’arcivescovo mons. Liberati è stato portato dal direttore del santuario, don Pasquale Mocerino, che ha ricordato anche la figura dello scomparso mons. Toppi, vescovo pompeiano e grande amico di Chiara. Pochi giorni dopo si è svolta a Santa Maria Capua Vetere, vicino a Caserta, un’altra manifestazione all’insegna della gratitudine. Il rapporto fra Chiara Lubich e Santa Maria risale al 2003, quando la città campana le assegnò il Premio Santa Maria Capua Vetere città di pace. Ma va oltre: nell’antica Capua il genio femminile è come un filo rosso che sembra percorrere tutta la storia bimillenaria della città. Quel genio femminile che Chiara esprime, sottolineando il profilo mariano della Chiesa e profetizzando in modo originalissimo il posto della donna nella società e nella storia. Domenica 22 giugno, mons. Bruno Schettino, arcivescovo di Capua, ha benedetto una nuova strada di Santa Maria: via Chiara Lubich. Un breve tratto, ma collocato in un contesto significativo: tra Piazza del sorriso e la nuova chiesa dedicata all’Immacolata, affidata agli Oblati di Maria. Scriveva Chiara Lubich alla posa della prima pietra proprio della nuova chiesa, nel 2005: La Madonna ha una particolare predilezione per questa città, che porta il suo nome… Assicuro la mia preghiera perché la nuova Chiesa sia casa e scuola di comunione fraterna e faro di luce per molti. Alla cerimonia erano presenti il sindaco Giudicianni e il consigliere Olimpo, oltre a Bruna Tomasi e Silvana Veronesi, fra le prime amiche di Chiara. Per finire con uno spettacolo pirotecnico, secondo

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