Un impegno: il bene comune

Occasioni per studiare il tempo presente e confrontarsi con le istanze che provengono da diverse impostazioni culturali. Così ha definito la Settimana Sociale mons. Bagnasco, all’ultima riunione della Cei: felice sintesi tra approfondimento dell’identità e ricerca di dialogo. L’appuntamento si terrà a Pistoia e a Pisa dal 18 al 21 ottobre. Nel tempo in cui il non expedit di Pio IX impediva ai cattolici italiani di partecipare alla vita politica, la loro vocazione sociale trovò nella Settimana Sociale la propria feconda realizzazione dentro la società con una creatività ancora attuale. Giuseppe Toniolo, docente di economia politica, sentì la necessità di far uscire dalla marginalità culturale il pensiero degli studiosi cattolici che sosteneva e arricchiva quell’esperienza. La prima Settimana Sociale, nel 1907, dal titolo Movimento cattolico e azione sociale – Contratti di lavoro, cooperazione e organizzazione sindacale – Scuola, fu sua felice intuizione. Il fruttuoso ciclo politico dei cattolici della prima metà del secolo scorso, che ha innegabilmente contribuito a fare della democrazia una questione di popolo, è stato il frutto di un impegno attivo dentro la società per promuovere un progetto politico la cui fonte fosse l’incontro virtuoso tra forza istituzionale e dinamismo vitale delle componenti sociali. Anche oggi quella stessa esperienza appare come l’unica chance di fronte alla gravissima paralisi della politica. E se da questa Settimana Sociale si avesse il coraggio di lanciare, con coraggio e intensità di visione, una nuova fase costituente che dalla società approdi fin dentro le istituzioni? Il tema scelto quest’anno, ed è la quarta volta che succede dopo il ’63, il ’68 ed il ’93, è il bene comune: Il bene comune oggi: un impegno che viene da lontano (www.settimanesociali.it).Ma qual è lo specifico che oggi il cristiano può portare alla identificazione del bene comune? Il suggerimento che offre il documento preparatorio è molto efficace: allargare il confronto pubblico oltre che ai temi della verità e della libertà anche a quello dell’amore e della carità, mostrare il principio di fraternità come ispiratore di scelte concrete per respirare meglio e generare così vero progresso.Un progresso che dovrà necessariamente essere fondato sull’impegno plurale delle multiformi identità sociali capaci di sviluppare cultura e valori, humus della battaglia per una democrazia di qualità.(A. M. Baggio, Il nome del popolo. Per un contributo alla 45a Settimana Sociale, Nuova Umanità n. 172-173, pp. 453-454).

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