Un Campionato “bugiardo”

Sono aperte le iscrizioni al Campionato Italiano di Bugia che si svolgerà a Le Piastre il 5 e il 6 agosto 2017, e avrà come titolo: “Arte, teatro, letteratura, scuola e altro: la Bugia nella cultura”, in onore di Pistoia, Capitale della Cultura 2017. Il Museo della bugia

Una delle prime cose che i genitori insegnano ai figli è che non si devono dire le bugie. E, da Pinocchio in poi, sappiamo tutti che le bugie hanno le gambe corte e fanno allungare il naso. Eppure c’è qualcuno che, dal 1966, continua a correre il rischio, e alla bugia ha addirittura dedicato un Campionato e un’Accademia.

Il Campionato Italiano della Bugia si svolge ogni primo fine settimana di agosto, nel paesino pistoiese di Le Piastre. «Si trova a ottocento metri sul livello del mare, sulla strada che va verso l’Abetone,» racconta Emanuele Begliomini, Magnifico Rettore dell’Accademia Italiana della Bugia «si vede dopo il primo scollinamento, lungo la valle umida e nascosta del Reno. Da qui, la piana delle città, quella creata da Firenze, Prato e Pistoia, sparisce e c’è solo la montagna, noi siamo, per così dire, la “porta” della montagna».

Le Piastre

Emanuele mi spiega che in questa capitale italiana della bugia, un tempo, vivevano quasi mille abitanti, mentre oggi se ne trovano appena ottanta; che, sempre un tempo, c’erano addirittura undici alberghi e oggi uno solo, per giunta trasformato in ostello per circa quaranta giovani profughi, che contribuiscono così all’innalzamento demografico del centro abitato.

«Il nostro era un paese particolare – continua –, con inverni così rigidi, che la principale attività economica era la produzione di ghiaccio naturale dall’acqua del Reno, che veniva deviata privatamente in piccoli laghetti e fatta gelare. Quando era pronto, il ghiaccio veniva tagliato e poi venduto in città».

Campionato bugia

Va bene, ma cosa c’entra questo con il campionato delle bugie? «C’entra, c’entra. Visto che faceva parecchio freddo, la gente la sera si ritrovava nella stanza più calda della casa, che era anche quella dove venivano fatte essiccare le castagne, i cosiddetti “metati”. Qui, tra la gente, c’erano sempre dei raccontatori improvvisati che, con le loro storie romanzate su Garibaldi e Napoleone, o le loro originali variazioni sui racconti del Manzoni, intrattenevano le persone durante le veglie. Siccome la loro era una cultura “fai da te”, laddove non sapevano o non ricordavano un particolare o il proseguo della storia vera, inventavano, ricamando storie “bugiarde”. È così che, per ricordare questo modo di narrare, nel 1966, nacque il Campionato Italiano della Bugia».

Quindi, le protagoniste del Campionato non sono le bugie quelle vere, come uno potrebbe pensare, ma bonarie storie inventate e fantasiose, simpatiche variazioni sulla realtà. «Per farti capire meglio lo spirito del nostro campionato, ti cito quello che disse Lella Costa, vincitrice di qualche edizione fa: “Chi vuol fare teatro è per forza bugiardo”. Noi parliamo di “bugia” intesa come fantasia, quell’arte che sa romanzare la realtà».

Campionato bugia

Così, ogni anno, in onore di questa arte, il primo fine settimana di agosto, le strade e le case vuote di Le Piastre vengono invase dagli aspiranti al titolo di più bugiardo d’Italia. Accanto alle sezione “orale”, nel 1987, è nata anche quella grafica, a cui partecipano vignettisti e disegnatori da ogni regione. Nel 2011, è stata istituita anche la sezione letteraria, coordinata dallo scrittore Sandro Veronesi.

Campionato bugia

«Sempre nel 2011, siccome la cosa si era molto ingrandita, abbiamo creato l’Accademia Italiana della Bugia. Le forze paesane, quelle della proloco per capirci, non bastavano più a sostenere il concorso e, nel frattempo, si erano avvicinate molte persone del mondo della cultura: giornalisti, scrittori, artisti. Così, per farlo vivere tutto l’anno abbiamo dato vita all’Accademia, e il presidente onorario è Gene Gnocchi».

Un dubbio, ma i giornalisti non dovrebbero raccontare la verità? «La bugia è affascinante. Si racconta meglio, ti permette il ricamo, l’invenzione. È più divertente da raccontare», risponde Emanuele.

le-piastre

Una delle iniziative dell’Accademia è la creazione del Museo della Bugia che aprirà nei mesi estivi di questo 2017: «Nel museo vorremmo raccontare il valore della bugia nella storia, con i diversi tipi di narrazione. Ci saranno gli oggetti bugiardi, reperti importanti, come per esempio, il naso originale di Pinocchio che è stato ritrovato nel fiume Reno, e si sa che è quello vero perché il DNA coincide con quello di Geppetto, poi ci sarà il biglietto aereo Palos-New York, che ha portato Colombo negli Stati Uniti…».

Il dubbio sorge spontaneo: Emanuele mi avrà detto la verità?

Comunque, se siete intenzionati a partecipare al Campionato 2017, consultate i bandi qui. Se vi prenotate per tempo, c’è anche la possibilità di essere ospitati nelle case vuote della gente di Le Piastre. E poi, ricordate che all’unico Campionato italiano della Bugia non possono partecipare freddure, barzellette, giochi di parole e altro diverso dalle Bugie.

«E dopo tutto cos’è una bugia? Solo la verità in maschera», sosteneva Lord Byron.

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