Uguali o diversi?

Fino a che punto gli uomini e le donne sono uguali o diversi? Ritengo che in una società democratica il lavoro domestico dovrebbe essere equamente diviso fra tutti coloro che lavorano fuori casa e la coppia debba gestire insieme il menage (casa, figli, ecc.). Talvolta, è giusto addirittura capovolgere i ruoli tradizionali. Inoltre, ogni professione o attività dovrebbe essere aperta ad entrambi i sessi. Alcuni amici con cui ho discusso l’argomento mi hanno contraddetta; cosa ne pensate?. A.M. – Arezzo ¦ È sempre più comune, soprattutto nelle coppie di nuova generazione, collaborare alla gestione domestica e alla cura dei figli, specialmente se la mamma lavora fuori casa. Uomo e donna sono uguali nella loro dignità di persone, anche se le loro attitudini sono per lo più diverse. Dunque, può capitare che nei viaggi di famiglia guidi il marito e che la moglie stiri le camicie. Non sono regole fisse, ma buon senso: opera chi di volta in volta è più capace in un certo compito. È però giusto darsi il cambio e aiutarsi concretamente. Il sostegno reciproco è più facile quando c’è l’allenamento alla collaborazione, che inizia fin da piccoli e continua da adulti, e il tempo disponibile dell’uno o dell’altra, oltre l’impegno della professione. La donna ha bisogno come l’uomo di realizzarsi sul lavoro (se lo desidera) e attuare le sue capacità e i suoi talenti e ciò è un bene per la società che deve essere rappresentata da tutti e due. Ha ormai raggiunto la parità nell’istruzione e spesso riesce meglio negli studi. Purtroppo, al momento di svolgere l’occupazione, in molti casi risulta svantaggiata per le responsabilità familiari: è assunta con difficoltà e nei luoghi decisionali è impossibile entrare; inoltre, i pregiudizi nei suoi confronti, gli orari rigidi, i sensi di colpa e la carenza dei servizi di assistenza all’infanzia, spesso la inducono a rinunciare. O all’occupazione o ai figli. Eppure, essi non dovrebbero escludersi a vicenda. È la sfida attuale per un numero crescente di ragazze che mira alla realizzazione professionale e sogna la gioia di essere madre. E per la società: si potrà investire sul futuro col contributo maschile e femminile e soprattutto con la generazione di nuova vita. Parità e maternità possono armonizzarsi tra loro con un maggiore coinvolgimento del padre nella vita di famiglia e un migliore sostegno sociale ad essa. Infatti la maternità è una parte speciale e più impegnativa del comune essere genitori, specialmente nel periodo prenatale – scrive Giovanni Paolo II, nel documento dedicato alla donna -. E nessun programma di parità di diritti delle donne e degli uomini è valido, se non tiene presente questo in modo essenziale. spaziofamiglia@cittanuova.it

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