Toscanini 150 anni fa

Il “maestro” della direzione d’orchestra, l’uomo d’acciaio, nemico implacabile del fascismo e del nazismo: Arturo Toscanini.

Il 25 marzo 1867 a Parma nasceva il “maestro” della direzione d’orchestra, l’uomo d’acciaio, nemico implacabile del fascismo e del nazismo: Arturo Toscanini. Dall’esordio a 19 anni a Rio de Janeiro in Aida, per sostituire un direttore protestato dal pubblico, all’amicizia col vecchio Verdi, al rapporto con musicisti come Leoncavallo, Catalani e Puccini: di quest’ultimo dirige le “prime” della Fanciulla del West e di Turandot. Direttore della Scala, impone una disciplina rigida, è un “servitore” della musica. Perciò non tollera superficialità e disattenzioni, lo sanno le orchestre vittime delle sue leggendarie sfuriate. Fa conoscere Wagner, Debussy, Ravel, reinterpreta Beethoven e Brahms, poi emigra negli Usa a causa del fascismo. Qui gli affidano un’orchestra, la Nbc. Si registrano i concerti: vediamo il gesto parco, musicale, lo sguardo espressivo, la serietà dell’approccio al testo, il tipico suono energico e cantabile: valori che hanno fatto scuola. Rientra in Italia il 2 maggio del ’46 per dirigere alla Scala ricostruita dopo le bombe, poi ancora negli Usa dove si spegne nel 1957. Una lezione morale di servizio all’arte, indimenticabile. Come testimonia il suo erede, Riccardo Muti.

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