Ti lascio una canzone

Nulla di nuovo, nessuna scelta coraggiosa, tutto già visto e sentito. Eppure Ti lascio una canzone lo guardano in tanti ed è diventato, per la sorpresa anche di chi lo conduce, uno degli show più fortunati della stagione di Raiuno. Il perché è presto detto: non rischia niente, è rassicurante come una recita di fine anno, innocuo come una serata fra amici. È fatto su misura per il pubblico familiare del sabato sera, non richiede impegno, non suscita ansie, scivola via come un bicchiere d’acqua fresca. Un perfetto prodotto medio, che però, ai tempi dei reality sboccati, dei talent show rissosi, dei film tv iperviolenti, ha quasi il sapore del ritorno ad una tv di buoni sentimenti e di emozioni a basso voltaggio. Dal punto di vista della struttura è un incrocio fra una serata sanremese (ed infatti va in onda dal teatro Ariston), un vecchio karaoke e una trasmissione amarcord-canora alla Carlo Conti. I duetti con le star sono invece una eredità del Treno dei desideri, altro prodotto della ditta, condotto anche quello dalla Clerici e prodotto dall’onni presente Bibi Ballandi. Come ai tempi del Piccoli fans della Milo, in scena vanno ragazzini dall’ugola d’oro tra i 9 e i 16 anni. Una versione adolescenziale dello Zecchino d’Oro, con la differenza però che questa volta gli interpreti non evocano il caffè della Peppina e i quarantaquattro gatti, ma cantano grandi classici della musica italiana. A dire il vero, guardare ragazzi poco più che bambini emulare le mossette sexy di una popstar, intonare strofe da adulti evocando sentimenti da grandi, non è una scelta di lampante buon gusto. E anche agghindare le baby star come paggetti da matrimonio, con pomposi abiti da cerimonia degni di un catalogo di creazioni primavera-estate di moda-ragazzi, non è uno spettacolo particolarmente edificante. Pur tuttavia, i cantanti in erba ci sanno fare eccome, talento ne hanno da vendere, padroneggiano il live con maestria, e questa è la cosa che prima di ogni altra conquista. Di fronte alle pose da divi, alla mitologia vuota degli Amici della De Filippi, e dei protagonisti di X Factor, questi ragazzini dalle tante qualità hanno la sfrontatezza e l’ingenua incoscienza di un Balotelli, il giovanotto dell’Inter che a 17 anni va in campo tra i campioni a mostrare come si gioca davvero a pallone. Pur non scoprendo nulla, a parte il talento dei ragazzi, Ti lascio una canzone conferma che alle volte la gallina vecchia può fare buon brodo. Basta sapersi accontentare.

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