Star Wars ottava puntata

Esce in 800 sale il nuovo capitolo della saga di Guerre stellari. L'ultimo Jedi non è un film-spettacolo soltanto per tutti i gusti e per una evasione nella fantasia, ma lancia qua e là messaggi, sotto forma di battute

Si intitola Gli ultimi Jedi il nuovo film della saga che certo non sarà l’ultimo: magari si arriverà al fatidico numero dieci, forse quello conclusivo. Le due ore e mezzo passano velocemente tanto la storia è ben congegnata. Ci sono  il vecchio Luke (Mark Hamill) che si è arreso e vive come un eremita, la giovane principessa Rey (new entry, Daisy Ridlkey) che lo vuole come maestro e ingaggia una lotta con lui, il cattivissimo  generale Hux che va a caccia dei disperati ribelli della Resistenza, l’ambiguo Kylo Ren (Adam Driver) che sembra amico della principessa ma poi fa emergere il suo lato dark,  il nuovo eroe “testa calda” e pilota di caccia Poe (Oscar Isaac) e il ladro spericolato Dj, un Benicio Del Toro racker brillante ed enigmatico. E molti altri, compresa la principessa Leila (Carrie Fischer, morta nel 2016). La squadra dei buoni e dei cattivi è abbastanza equamente distribuita ed il film procede senza intoppi tra guerre stellari, effetti visivi, pillole di saggezza e di speranza. Il futuro potrebbe non essere così negativo, dice il sottotesto. Anche perchè ci sono i giovani, cioè Rey (e non solo) che qui lotta col vecchio Luke –  le nuove generazioni che vogliono conoscere la verità, l’origine del male, cosa sia la Forza (Dio?) -, e  gli anziani che non hanno più speranza e voglia di nulla. Il film dunque procede per due percorsi che si intersecano. Da una parte le lotte giovanili (sia Rey che Kylo Ren) per conquistare o distruggere l’ultimo Jedi, dall’altra il filone avventurosissimo con gli spericolati  guerrieri della Resistenza, i perfidi cacciatori nemici e il folle pilota Poe. Naturalmente, gioia, dolore, gloria.

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La favola rimane con il suo fascino. Il motivo sta nel fatto che è semplice, cioè non banale, ma limpida, chiarissima in ciò che narra e che vuol dire. Il cast è sempre all’altezza, la regia di Rian Jonhnson diretta, le musiche al solito roboanti, il clima avveniristico piacevole. Ma attenzione. L’ultimo Jedi non è un film-spettacolo soltanto per tutti i gusti e per una evasione nella fantasia, ma lancia qua e là messaggi, sotto forma di battute. Così dice la sua anche sul nostro mondo universo del XXI secolo. Esce in 800 sale.

 

 

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