Smog, 17 città fuorilegge

Secondo i dati di Legambiente in questi primi tre mesi del 2019 sono stati già sforati i limiti di legge annuali. Previste nuove multe dall’Ue

Sono trascorsi poco più di tre mesi dall’inizio dell’anno e alcune città italiane hanno già raggiunto o addirittura sforato il limite annuale di legge per i livelli di PM10. 17 capoluoghi di provincia infatti sono sotto la cappa dello smog per lo sforamento della soglia di polveri sottili consentite nell’arco di tutto l’anno.

Questo è il dato che emerge dall’aggiornamento – del 31 marzo scorso – della classifica “Mal’aria” di Legambiente. In testa alla classifica c’è Torino con 52 superamenti della soglia consentita per la salute, (il limite è lo sforamento di 35 annuali). A seguire troviamo Rovigo con 50, Verona con 49, Cremona e Milano con 48.

«Dopo appena tre mesi dall’inizio dell’anno – spiega Legambiente – 17 città capoluogo che hanno superato il limite annuale di 35 giorni dei livelli di Pm10 previsti dalla normativa. La situazione più critica è in Veneto dove tutti i capoluoghi, con l’unica eccezione di Belluno, hanno superato il limite. Le città peggiori al momento sono: Torino; Rovigo; Verona; Cremona e Milano».

Hanno oltrepassato i limiti anche Vicenza con 47 giorni, Padova (45), Venezia (45), Pavia (44), Alessandria (43), Frosinone (43), Treviso (43), Ferrara (41), Mantova (41), Asti (39), Brescia (37), Lodi (37).

Il governo italiano non può stare a guardare. L’Italia continua a fare troppo poco per fronteggiare inquinamento e smog. È urgente contrastare i cambiamenti climatici, ridurre lo smog e rendere più vivibili le nostre città.

Lo scorso anno la Corte di giustizia europea ha deferito il nostro Paese per i livelli costantemente alti di polveri sottili e per la ripetuta violazione dei limiti annuali e orari di biossido di azoto nell’aria delle nostre città.

E la situazione dei primi mesi del 2019 di certo non ci porterà lontano a nuove pesanti multe. «Dal 2011 al febbraio 2019, per le condanne della Corte di giustizia Ue arrivate dopo procedure di infrazione, l’Italia ha versato nelle casse Ue 589 milioni di euro» afferma la deputata Rossella Muroni.

Ogni anno in Europa, stando ai dati dell’Agenzia europea per l’ambiente, sono oltre 422 mila le morti premature all’anno per inquinamento atmosferico e l’Italia si colloca tra i Paesi europei peggiori con più decessi in rapporto alla popolazione, più di 60.600 nel solo 2015.

«Una delle sfide strategiche da affrontare è proprio quella di fare della mobilità sostenibile il motore del cambiamento delle nostre città, – ribadisce la Muroni – così da farne luoghi pensati per le persone più che per auto, per una mobilità leggera, collettiva e sostenibile. Sono proprio questi gli obiettivi della risoluzione a mia prima firma approvata all’unanimità dalla Commissione Ambiente della Camera. Un atto di indirizzo importante, su cui la politica ha dato un rilevante segnale di trasversalità, che chiede al governo impegni significativi per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo».

Il governo dovrà garantire un rafforzamento dell’azione nazionale per il risanamento della qualità dell’aria, e dovrà fare rete soprattutto con gli enti territoriali.

qui il rapporto di Legambiente

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