Enti locali sempre più rosa

L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani ha diffuso dei dati che descrivono il ruolo delle donne nella amministrazioni italiane, con un trend crescente di sindache alla guida di piccoli e grandi comuni italiani.

Sempre più sindache ed amministratrici nei comuni italiani. È quanto risulta da un’indagine dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), dalla quale emerge che una crescente partecipazione delle donne alle scelte pubbliche dell’Italia a partire dai comuni. Proprio la sensibilità di sindache e consigliere comunali ha portato ad un incremento degli asili nido, alla diffusione di centri antiviolenza ed alla definizione di servizi pubblici sempre più vicini ai problemi quotidiani delle persone.

Oltre un terzo dei comuni italiani è stato amministrato almeno una volta da una donna negli ultimi 30 anni: 2.710 comuni sparsi in tutta Italia. Se 30 anni fa i comuni amministrati da donne erano delle eccezioni (erano 145 nel 1986), il loro numero è cresciuto di più di 7 volte in 30 anni e, oggi, i comuni amministrati da sindache sono 1.065, il 13% dei 7.915 comuni italiani, rappresentanti una popolazione di quasi 9.253.055 di abitanti (il 15% della popolazione italiana), inclusi grandi città come Roma e Torino. I comuni guidati da una donna si trovano in prevalenza nel Nord Italia (in particolare in Emilia Romagna), sono spesso piccoli (466 comuni sono sotto i 2.000 abitanti), ma si contano anche quattro città sopra i 100.000 abitanti (Piacenza, Ancora e le già ricordate Torino e Roma).

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Quadro storico delle donne sindaco in Italia (1986-2018). Fonte: elaborazioni ANCI su dati Ministero dell’Interno.

 

Per quanto riguarda i Consigli comunali, gli ultimi dati ufficiali indicano una partecipazione femminile del 32,7%; per quanto riguarda le Giunte comunali invece la partecipazione è pari al 20,3%. L’incidenza delle donne sul totale degli amministratori locali è pari al 30,9%, le sindache rappresentano il 14,0%; più alta la percentuale di donne tra i vicesindaci, al 27,4%, mentre le donne che presiedono un Consiglio comunale sono il 24,5%. La categoria dove l’incidenza femminile all’interno della singola carica è maggiore è proprio quella delle donne Presidenti del Consiglio comunale, il 42,9%, mentre la rappresentanza femminile tra i consiglieri comunali è del 30,1%.

L’età media delle donne impegnate nelle amministrazioni italiane è attorno ai 46 anni. Riguardo ai titoli di studio, le donne si confermano mediamente più istruite dei loro colleghi maschi: il 46% ha una laurea o un titolo post laurea, mentre tra gli uomini la percentuale è del 31,3%. Nel Nord il titolo di studio prevalente è il diploma di scuola secondaria, mentre nel Centro-Sud quello è prevalente è la laurea.

Qualche curiosità. La più giovane sindaca eletta negli ultimi 30 anni è stata Federica Volpe, nel comune di Carapelle Calvisio (L’Aquila), che ha iniziato il suo mandato all’età di 20 anni, mentre la più giovane sindaca attualmente in carica è Alice Chanoux, sindaca del comune di Champorcher (Valle d’Aosta), che ha 28 anni. Poi, il più piccolo comune amministrato da una sindaca è quello di Monterone (Lecco), dove la sindaca Antonella Invernizzi guida una comunità di 34 residenti, mentre il più grande comune amministrato da una donna è Roma, con Virginia Raggi. Infine, il comune di Coriano (Rimini) è il comune che ha avuto più donne sindaco negli ultimi 30 anni: una sindaca ha guidato il comune per ben 7 mandati.

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