Come scegliere un cane nel canile

Valutare il naturale approccio dell’animale alle persone, le sue reazioni alla chiamata, al gioco, al cibo, fino alle carezze
Cane

Come si accennava nel precedente articolo, quando si decide di adottare un cane dal canile, recarsi in uno di fiducia e prendere un appuntamento per dedicare qualche ora all’osservazione dei cani che possono interessarci è necessario prima di prendere una qualunque decisione. L’osservazione dei cani nei recinti e fuori da essi ci permette già di raccogliere informazioni preziose sull’ indole dell’animale (estroversa o riservata), sulla tendenza all’abbaio e sull’aggressività. È chiaro che un’indole più o meno esuberante ed un particolare tratto caratteriale vanno scelti in base al nostro modo di essere ma anche in relazione al tipo di vita che vogliamo offrire al cane. Bisogna anche considerare che un’indole a prima vista troppo esuberante per i nostri gusti o un comportamento in assoluto poco gradito potrebbero risultare quelli giusti per la nostra convivenza se, con l’aiuto di un po’di rieducazione, riusciamo ad incanalare le energie verso comportamenti graditi e la reattività dell’animale verso stimoli adeguati. Esistono poi dei test o delle prove da fare nel canile che consentono di farci un’idea sull’indole dell’animale che stiamo scegliendo.

Una prima prova potrebbe essere quella che ci permettere di valutare l’animale libero in uno spazio ampio recintato.

Cosa andremo ad osservare?

Valuteremo il naturale approccio del cane alle persone: se i cani sono attratti dalle persone, se accorrono ai richiami, se ricercano un contatto fisico o addirittura saltano addosso, o viceversa se sono schivi, non si avvicinano e non sono per nulla attratti dall’uomo. C’è poi una via di mezzo ed è costituita da quei cani che sono titubanti e cioè non si avvicinano ma sono attratti dalle persone. Se, invece, un cane si mostra indipendente, interessato al territorio e poco alle persone, se marca in continuazione, gratta il terreno con le zampe posteriori, o addirittura rifugge l’uomo, potrebbe trattarsi di un soggetto di difficile gestione, soprattutto se dovrà accompagnarsi ad altri consimili.

Altra semplice prova che possiamo fare è quella di valutare la reazione di un animale se proviamo a chiamarlo, stimolandolo gradualmente e con incentivi via via più provocanti, utilizzando il gioco, le coccole ed infine il cibo.

Come si procede.

Dapprima possiamo chinarci lievemente in modo da simulare l’invito al gioco tipico dei cani (inchino sulle zampe anteriori tenendo il posteriore sollevato), se ciò non dovesse bastare ci si può abbassare fino a portare il nostro viso all’altezza del cane, il quale potrebbe avvicinarsi per prendersi delle coccole. In ultima analisi lo si può stimolare introducendo del cibo. Se l’animale non mostra interesse nemmeno di fronte a quest’ultima stimolazione la relazione uomo-cane non sarà immediata, ma dovrà essere pian piano, con pazienza e tempo, costruita e rafforzata.

A questo punto possiamo tentare di mettere il guinzaglio, tentativo facile se l’animale ne ha già fatto esperienza, e ne ha una consapevolezza positiva. Nella maggior parte dei casi ci troviamo di fronte ad animali che, malgrado il guinzaglio, magari tirano forte o che continuamente passano da destra a sinistra o che si piantano a terra e a fatica si fanno trascinare. In altri casi e soprattutto se il cane ha fatto un’esperienza negativa in merito, mettere il guinzaglio potrebbe risultare una manovra che spaventa e l’animale potrebbe reagire o con atteggiamento aggressivo o con eccessiva sottomissione perdendo urine. Quando ciò accade bisogna essere consapevoli che potrebbe trattarsi di un cane problematico e potrebbe essere necessario un aiuto per rieducarlo.

Infine possiamo aprirci alla manipolazione e accarezzare il cane, toccare le diverse parti del corpo comprese le zampe e la coda che sono spesso le parti corporee più gelose. Dobbiamo osservare la reazione dell’animale, che può essere equilibrata se si lascia accarezzare e poco equilibrata se mostra, invece, un eccesivo impeto alla manipolazione o se al contrario esibisce un comportamento pauroso o diffidente. In questi casi la scelta è personale perché dipende da quale carattere cerchiamo in un cane, più riservato o più estroverso.

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