Regole chiare per tutti

Stiamo imparando la raccolta differenziata, ma ancora con molti errori.
Cassonetti per la raccolta differenziata

Vacanze in Trentino l’estate di qualche anno fa. I villeggianti arrivano in una casa bella, accogliente. Al momento di preparare la cena, si accorgono che la cucina è tappezzata di bigliettini: l’umido viene raccolto il tal giorno, la carta va conferita nel tal posto, la plastica presso quella piazzola, il vetro in quel cassonetto. Seguono i dettagli su cosa buttare e dove. Quando occorre gettar via qualcosa, il punto di domanda è ben leggibile sui volti dei malcapitati che nella loro città non hanno di queste abitudini.

Quanto successo ai nostri villeggianti non è una situazione insolita. Il dubbio se gettare oggetti in ceramica, lampadine e pirofile fra il vetro oppure carta oleata delle pizze e fazzoletti usati fra la carta, o ancora piatti di plastica e buste delle patatine fra la plastica (tutte operazioni sbagliate) è ricorrente.

 

«Vorrei riciclare, ma non so farlo», può essere la sintesi dell’atteggiamento più diffuso. Se, infatti, cerchiamo di sviluppare una certa sensibilità verso la raccolta differenziata, molto spesso sbagliamo, vanificandone di fatto lo scopo: il riutilizzo dei materiali gettati nei diversi cassonetti.

Secondo uno studio di AstraRicerche il 33,6 per cento degli italiani le regole per la differenziata siano poco chiare, per il 32,8 non siano chiare per niente, per il 23,6 invece lo siano abbastanza; mentre un fortunato 8,4 per cento pensa che lo siano molto. Le istruzioni per l’uso di tanto in tanto arrivano nelle nostre case e sono facilmente consultabili su Internet (ad esempio su www.educambiente.tv o www.legambiente.it); forse ci manca un’abitudine consolidata e un po’ più d’impegno.

Ma qualche miglioramento c’è. Per Enzo Cavalli, presidente di Coreve, il consorzio del vetro, «gli italiani ce la mettono tutta per fare la raccolta differenziata. I nostri dati evidenziano un incremento del 3,6 per cento nel 2009 per il vetro. Ma non basta. Quasi un camion su cinque torna in discarica perché la qualità del prodotto non è buona. È urgente spiegare bene ai cittadini cosa fare». Forse a partire dai bambini, che potrebbero crescere non solo più tecnologici dei genitori, ma anche più ecologici.

 

LA PAROLA AI LETTORI

Per voi sono chiare le regole della raccolta differenziata?

Scrivete a: segr.rivista@cittanuova.it o all’indirizzo postale.

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