A Reggello la prima fattoria gestita da disabili

La Farm, nata tra le colline del Valdarno e gestita dalla Fondazione Oda, accoglie ragazzi con disabilità intellettive gravi che grazie ad un programma riabilitativo si occupano di tutti i lavori di gestione della fattoria. Ad accompagnarli una squadra di educatori, oss e medici

È stata inaugurata lo scorso luglio la prima Community Farm voluta dalla Fondazione Oda che da anni gestisce diversi servizi a sostegno delle persone con gravi disabilità intellettive. La struttura, un grande podere tra le colline del Valdarno (più precisamente a Reggello), è stata donata da Maria Antonietta Salvucci che per il suo gesto di generosità ha ricevuto la nomina a Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal presidente della Repubblica Mattarella.

Nella fattoria, gestita dalla Fondazione Oda in collaborazione con Asl Toscana Centro, Regione Toscana e Comune di Reggello, vivono stabilmente 10 ragazzi disabili, mentre altri 15 la frequentano di giorno. A seguirli un team specializzato formato da educatori, oss e infermieri che accompagnano i ragazzi in tutti i momenti della giornata.

La community Farm è infatti un vero e proprio progetto riabilitativo, i ragazzi frequentano diversi laboratori tra cui uno di giardinaggio e uno di attività agricola per imparare a prendersi cura della terra e i suoi frutti. A questi si aggiunge il progetto di “cucina adatta”, dove gli ospiti della struttura imparano a cucinare e conoscere i prodotti coltivati e raccolti. C’è poi chi si occupa della newsletter, che diventa un modo per raccontare il proprio lavoro agli altri e imparare ad utilizzare il pc, chi della raccolta differenziata e chi dell’arredamento, il tutto ovviamente fatto in comunione così da creare anche una rete di rapporti.

La praticità è alla base dell’insegnamento della Farm, tutti i ragazzi imparano ogni giorno qualcosa, ma soprattutto imparano a prendersi cura di se stessi e degli altri. Grazie all’appoggio del territorio, inoltre, sono nati contatti anche con altre aziende locali che hanno invitato i ragazzi della Farm per la vendemmia e la raccolta delle olive. La riabilitazione passa così attraverso il rapporto con la natura e il lavoro, i ragazzi sono in prima linea nella cura e nella crescita della fattoria, vengono responsabilizzati e si inseriscono nel contesto sociale e lavorativo locale.

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