A Procida si costruiscono ponti

A 50 anni dalla pubblicazione de “Il mondo salvato dai ragazzini” di Elsa Morante,  l’amministrazione comunale dell'isola ha dato vita a un innovativo progetto culturale che consiste in un work in progress creativo che prevede anche un premio di letteratura giovanile

Creare ponti — papa Francesco invita spesso a farlo — è molto più faticoso di costruire muri. In senso concreto e metaforico. Ma l’esito finale di un ponte riuscito — lavoro di squadra che unisce sponde diverse, agevola passaggi su percorsi “liquidi” o impervi e genera cammini verso nuovi orizzonti — è molto più gioioso e vitale della solitaria creazione di barriere difensive, di fortificazioni che separano ed escludono, di pareti chiuse e cieche che si arroccano e fanno inaridire chi dietro vi si nasconde.

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Sono queste le sensazioni condivise e scaturite dalla sperimentazione della prima edizione del progetto triennale “Procida – Il mondo salvato dai Ragazzini – Elsa Morante”, avviato il 2 ottobre 2017 e culminato, a conclusione dell’anno scolastico, nella festa/premio finale del primo e 2 giugno 2018 con i 4 autori e autrici per ragazzi selezionati dalla giuria tecnica: Chiara Carminati, Ornella Della Libera, Antonio Ferrara e Gek Tessaro. Scrittori e artisti di rango, che hanno dialogato per quasi un anno con la comunità educante dell’isola: da simboli eccellenti di quella civiltà dell’infanzia vagheggiata già da Gianni Rodari e non a caso perno di questo progetto/processo culturale, educativo e di promozione sociale ispirato dal celebre testo morantiano del ’68 (quasi un manifesto poetico-profetico), che aspira a radicarsi in modo continuativo sull’Isola di Arturo come sito naturale, archeologico, architettonico e antropico di potente magnetismo ambientale, hortus conclusus ideale per candidarsi come isola patrimonio dell’umanità, amica delle bambine e dei bambini (circa 1500 residenti, su una popolazione di poco più di 10 mila abitanti).

La sfida del progetto, in tempi di emergenziale povertà educativa — madre di tutte le povertà — è stata infatti quella di delineare un percorso di formazione e consapevolezza collettiva pluridisciplinare, che si configurasse come un “cantiere creativo” aperto e inclusivo, un cammino corale e un’officina di sogni possibili dalle molteplici ricadute non soltanto locali, in seno alle attività di rilancio dell’Isola, dei suoi siti e della sua popolazione, e in un’ottica di cittadinanza attiva e di comunità educante estesa, attenta al valore dei beni relazionali per lo sviluppo del territorio e in sodalizio con altre realtà associative e formative “glocali” (locali e nazionali).

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Un viaggio in itinere capace insomma di unire, in modo inedito, energie istituzionali e associative, pubbliche e del privato sociale valorizzando soprattutto la centralità dei bambini, dei ragazzi e dei giovani accanto al valore generativo e trasformante della lettura, dell’immagin/azione e della creatività. Così, dopo una lunga concertazione, durante l’anno precedente, con l’amministrazione comunale dell’Isola (in particolare, nelle persone di Nico Granito, assessore alla Cultura oltre che artista e docente di Storia dell’Arte nel locale liceo scientifico, e del sindaco Raimondo Ambrosino, in collaborazione con Rossella Lauro, assessore alle Politiche giovanili, e Antonio Carannante, assessore al Patrimonio), con il supporto iniziale della Fondazione Banco di Napoli l’Associazione culturale Kolibrì, ideatrice e capofila del progetto, ha attivato un sodalizio con realtà nazionali del calibro della rivista specializzata Andersen-Il Mondo dell’Infanzia, diretta da Barbara Schiaffino e Agita Teatro (ente di formazione riconosciuto dal Miur) con il suo vicepresidente nazionale Salvatore Guadagnuolo, accanto a realtà procidane come l’Associazione culturale Isola di Graziella, presieduta da Pasquale Lubrano Lavadera, che cura la nuova Biblioteca Comunale Don Michele Ambrosino, le dirigenti e i docenti dell’Ic Antonio Capraro e dell’Iss Francesco Caracciolo e le librerie Graziella e Nutrimenti.

E dopo i primi incontri di formazione dei docenti, da ottobre a dicembre 2017, l’identificazione dei gruppi di lavoro dei ragazzi (tra GGG, Grande Giuria Giovanile e laboratori sui libri, monitorati durante l’anno scolastico dai tutor di Kolibrì e di Agita: oltre 350 quelli impegnati con una trentina di operatori nel progetto, dai tre ai 15 anni di età), sono partite le letture incrociate. Le rivisitazioni dei libri con linguaggi e sensibilità diverse.

E un confronto serrato che ha consentito, da febbraio a maggio, anche vivaci e approfonditi “incontri ravvicinati d’autore” con le scrittrici e gli scrittori, accolti di volta in volta nelle case dell’isola attraverso un’ospitalità diffusa, sino al weekend conclusivo di festa finale, che ha intrecciato i lavori e gli spettacoli dei ragazzi con le performance dei 4 interlocutori premiati. Non solo: l’avvio della festa ha suggellato anche il primo gemellaggio dei ragazzi di Procida con gli allievi dell’IC Caulino della Comunità Montana di Vico Equense, che sull’isola hanno messo in scena una intensa quanto sorprendente interpretazione del morantiano “Mondo salvato dai ragazzini” che ha toccato i cuori di tutti. Grandi e bambini. Un messaggio forte, veicolato dai più piccoli, che induce a sperare per il futuro. Perché, come scrive Elsa Morante, «la vostra guerra non è la nostra. Noi siamo per l’allegria e la grazia, ossia la felicità».

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