Piogge intense e inondazioni

Il fenomeno del “Niño della costa” ha elevato la temperatura del Pacifico. Grandi masse di vapore si condensano sulle catene montuose provocando violenti temporali. I morti sono 75. Le case distrutte sono 12 mila e 630 mila gli abitanti colpiti dal fenomeno.

Le piogge intense, con violente esondazioni in zone di montagna, campi e zone urbane inondate non danno tregua al Perù. In una settimana hanno provocato 75 morti, più di 260 feriti e una ventina di persone disperse e 630 mila persone hanno subito danni da questi eventi climatici estremi. Le case distrutte sarebbero circa 12 mila.

Il fenomeno climatico conosciuto come “Niño della costa” ha elevato la temperatura, di solito fredda, delle acque del Pacifico all’altezza delle coste peruviane e, insieme a una massa d’aria calda proveniente dai Caraibi che ha fatto alzare la colonna di mercurio a livelli record in varie città, ha provocato l’evaporazione di grandi masse d’aria che poi si condensano sulle catene montuose, provocando piogge intensissime ed anche i famosi huaicos, cioè smottamenti di terra che trascinano con violenza pietre e fango in grandi quantità fino a formare vere e proprie valanghe. Le acque della zona di Trujillo, registrano temperature superiori di 10 gradi centigradi rispetto alle medie normali.

La zona più colpita è il Nord del Paese, specialmente la regione di Piura, dove i danni e le vittime crescono di ora in ora e dove è stato dichiarato lo stato d’emergenza. Gli aiuti arrivano col contagocce, anche perché varie strade sono interrotte ed è difficile già di per sé raggiungere le zone più impervie. Almeno sei ponti in zone strategiche sono crollati travolti dalla furia delle acque. Alcune località costiere sono state raggiunte via mare dai soccorsi.

Argentina, Cile, Bolivia, Ecuador e Colombia hanno inviato soccorsi che sono stati accettati dal governo del presidente Pedro Pablo Kuzcynski, il quale ha ringraziato vivamente il papa per aver ricordato all’Angelus di domenica scorsa la sciagura che si sta abbattendo sul Perù.

Il servizio meteorologico ha annunciato la presenza di un nuovo fronte di maltempo sulle Ande, che minaccia di aggravare la situazione delle popolazioni colpite durante tutta questa settimana. Sono previsti temporali e precipitazioni intense, fino a 150 millimetri giornalieri per metro quadrato nelle regioni di Tumbes, Piura, Lambayeque e La Libertad, dove risiede più del 60% delle persone danneggiate dal fenomeno. Anche ad Áncash, Lima e Ica, si prevedono piogge intense. Nei prossimi tre giorni sono state sospese le lezioni nelle scuole nella capitale, Lima.

 

«La natura è stata dura con noi», ha fatto notare il vicepresidente Martín Vizcarra, a capo anche del dicastero dei Trasporti e delle Comunicazioni visitando la cittá di Trujillo, i cui abitanti mancano di acqua potabile da due giorni. La rete idrica è in crisi per la grande quantità di fango che rende difficile rendere potabile l’acqua. Un po’ ovunque si raccolgono generi di prima necessità con la collaborazione dei cittadini e della società civile, spinti a socorrere quanti in questo momento hanno perso praticamente tutto.

 

 

 

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