Piazza Duomo fa discutere

Si parla di più del nuovo look con tanto di palme in stile Ottocento che dello sciopero dei tassisti

«Cerco un po’ d’Africa in giardino, tra l’oleandro e il baobab come facevo da bambino, ma qui c’è gente, non si può più stanno innaffiando le tue rose, non c’è il leone, chissà dov’è». Se a Celentano venisse in mente di scrivere la seconda parte di Azzurro, ora potrebbe continuarla così: «Ora l’Africa è cresciuta in piazza Duomo, la dov’erano le rose ecco le piante di Palme e di banani. Dei preti neanche l’ombra, ma all’ombra di quelle palme ora ci sono i migranti di colore e finalmente posso chiacchierare». Devo confessare che a prima vista piazza Duomo con questo nuovo look  mi ha richiamato la canzone di Celentano. Un colpo d’occhio inimmaginabile, ma poi neanche così fuori luogo, se si pensa che già all’inizio del novecento, questa piazza ospitava nelle sue ampie aiuole piante di palme basse, che facevano corona al monumento di Vittorio Emanuele II e probabilmente piacevano ai milanesi.

Ma ora questo  restyling  è sponsorizzato da Starbucks, colosso della caffetteria che aprirà a Milano nella seconda metà del 2018 il suo primo punto vendita a Milano.  E proprio il nuovo look di questa importante piazza sotto lo sguardo della Madonnina, tiene banco. Fa discutere i milanesi quasi più dello sciopero dei taxisti. Il parere del sindaco Sala, attaccato dalle opposizioni è semplice «tendenzialmente non mi dispiace però, voglio vedere bene, quando tutto sarà finito». Il riferimento storico c’è. Richiama l’Ottocento e la sovrintendenza ha dato parere positivo.

Il progetto è appunto legato alla proposta vincitrice del bando del comune presentata da Starbucks, l’installazione, è derivata da un’idea dell’architetto milanese Marco Bay, autore del giardino per lo spazio museale dell’Hangar Bicocca e delle aree verdi per le sedi della Deutsche Bank in zona Bicocca e della “Serenissima” in via Turati. Sempre stando al progetto la piazza resterà arredata così per tre anni. Le palme e banani, sempreverdi, avranno alla base piante di bergenie, ortensie e ibiscus con fioriture di colore rosa a seconda delle stagioni. «Ma come sempre succede, ormai tutto serve ad occupare i politici, a distrarli dalle tematiche importanti e deviarli sul banale. Pur di non affrontare e cercare di risolvere i problemi veri della nostra città». Così commenta un impiegato di banca che osserva e pare gradire questa aiuola. Qualcuno mi racconta preoccupato che forse i banani non resisteranno al freddo. E intorno a questa aiuola si è compiuto anche un atto vandalico, sabato notte della scorsa settimana sono state anche bersaglio di vandalismo quando alcuni giovani si sono avvicinati ad una pianta di palma ed hanno appiccato il fuoco. Milano insomma cerca ogni occasione per farsi bella per rinnovarsi nelle sue vie e piazze. Certamente non sempre quanto si propone è gradito da tutti. Ma certamente ogni amministrazione ha dato un suo contributo ad abbellire la città. «Forse qualcuno avrebbe preferito un monumento alla nebbia. Qui per anni tanto tanto invasiva. Pensi che a volte da lì dove ora ci sono le palme non si vedeva nemmeno il Duomo, tanto era fitta e durava per settimane. Ora non la si vede più da queste parti. Magari a farle il  monumento sarà una delle prossime amministrazioni». E il commento allegro del venditore dei biglietti della lotteria a lato del Duomo. Per ora però godiamoci questa aiuola che sta crescendo carina.

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