Pettirossi e pettazzurri

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Conterà più il rosso o più il blu? Pare proprio che queste due specie, parenti per tassonomia, siano in curiosa competizione cromatica fin dalla notte dei tempi. L’oggetto del contendere è su quale possa essere il colore preferito, nel contesto di una livrea simile per entrambi. Ma qual è il loro indirizzo? Sia l’una che l’altra specie non disdegnano la penisola italiana, ma preferiscono il nord Europa per trascorrervi la stagione riproduttiva. È infatti nelle brughiere, nelle paludi o tra i cespugli in margine a boschi, di aree come quelle norvegesi che si ritrovano “gomito a gomito”, o meglio “ala ad ala” a far sfoggio del rispettivo petto, rosso o azzurro che sia. Da qui la caratteristica dei nomi di pettirosso e pettazzurro. Questi due piccoli passeriformi, della famiglia dei merli per intenderci, hanno infatti sviluppato strategie simili ma di cromatismo opposto, per segnalare agli altri la padronanza di un territorio o affascinare una pretendente. Il pettirosso, a noi più noto, spesso diventa un amico casalingo nella fredda stagione, per il suo particolare interesse verso le briciole della scrollatura, fuori dalla finestra, della tovaglia di casa. Pare voglia comunicarci qualcosa quando a volte con portamento altezzoso e mostrando il suo petto inten- samente aranciato, ci segue con insistenza se a passeggio indossiamo cappotti o maglioni dalle tonalità scarlatte. Che il colore gli abbia dato alla testa? No, è soltanto fedelissimo al compito assegnatogli da madre natura e ci sta segnalando, forse esagerando un po’, che quella porzione di giardino è il suo territorio. Durante la stagione riproduttiva tra la primavera e l’estate si allontana dai perimetri casalinghi, preferendo aree boscate di collina o di montagna o altri ambienti d’oltralpe. Ed è nelle brughiere nordiche che avviene l’incontro con l’altro collega. Il pettazzurro proviene invece da aree di svernamento distanti dalle abitazioni come le paludi, o i prati umidi a tratti allagati con bassi cespugli, dell’Europa mediterranea o del Nordafrica. Tra i mesi di marzo e aprile con un notevole balzo migratorio raggiunge gli stessi territori del suo “collega” e rivale. A questo punto inizia la gara con la messa in mostra delle peculiarità di ognuno: meglio il rosso o il blu? Ci pensa madre natura a promuovere armonie in equilibrio cosicché le due tonalità evitano di entrare in diretta competizione, servendo piuttosto agli individui della stessa specie per testimoniare un comportamento che permetta di giungere al successo riproduttivo. È così che gli stessi luoghi saranno adornati da tonalità diverse e variopinte, con due uccelletti dai lineamenti similari. SI PRESENTANO COSÌ Appartengono alla famiglia dei turdidi. Il pettirosso è molto più conosciuto nella nostra penisola perché presente tutto l’anno. Ma è anche migratore con individui che si portano in centro e nord Europa per nidificare e altri che li sostituiscono arrivando da noi dall’altra sponda del Mediterraneo. Altri hanno invece migrazioni altitudinali dalla pianura alla montagna. È di dimensioni leggermente inferiori al passero con una colorazione verde oliva e una diffusa macchia rosso aranciata che dal petto giunge a lambire il becco e la fronte. Nidifica tra aprile e luglio in cavità o tra i cespugli. La popolazione nidificante in Italia è stimata tra 1 e 2,5 milioni di coppie. È tra le pochissime specie dal comportamento territoriale anche durante la stagione invernale.Il pettazzurro, meno conosciuto del suo consimile, ha le stesse dimensioni con una livrea verde oliva tendente al grigio. Il caratteristico disegno azzurro del petto, circondato da una orlatura di nero e bianco, è riservato però soltanto ai maschi. Le femmine mostrano una semplice macchia biancastra in parte circondata di nero. Al centro della colorazione azzurra vi è una ulteriore macchia bianca caratteristica degli individui delle popolazioni occidentali europee e rossastra per quelle orientali. Il numero di nidificanti in Italia è stimato in meno di 5 coppie su due località di frontiera dell’arco alpino, mentre è valutato in milioni di coppie nell’Europa centro-settentrionale ed orientale.

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