I no-border marciano per i migranti

Le cifre del contrasto all’immigrazione clandestina alla frontiera di Ventimiglia. La collaborazione delle polizie italiana e francese. L’arresto dei passeur

“Calpestiamo il confine”: con questo slogan si è svolta la marcia organizzata dai no-border sul confine di stato tra Italia e Francia. Ancora una volta i cittadini di Ventimiglia hanno assistito a questa manifestazione originale lungo il sentiero che porta in Francia e che spesso è percorso dai tanti migranti accolti nella città di frontiera in attesa di passare in Francia.

«Una passeggiata in collina il cui obiettivo è stato quello di ricalcare le orme dei migranti che a decine hanno provato, in quella maniera, a raggiungere clandestinamente la Francia. Molti sono anche morti – hanno raccontato gli organizzatori –. Tra Ventimiglia e Mentone un confine divide in due la montagna, un confine chiuso che ha ucciso più di tredici persone in un anno».

Intanto la polizia di frontiera ha reso noto i dati dei passeur, cioè quelle persone che sono state fermate mentre accompagnavano in Francia, a volte a prezzi molto alti, persone che vogliono raggiungere l’Europa del nord. La polizia nel 2017 ha fermato 349 passeur, contro i 72 del 2016. A dirlo è il direttore dipartimentale della Police aux frontières (Paf) delle Alpi Marittime Jean Philippe Nahon durante la presentazione del bilancio dell’attività della polizia di frontiera di Ventimiglia: «Ci troviamo di fronte a eccezionali flussi migratori. Grazie alle ottime relazioni con i colleghi italiani abbiamo potenziato la lotta ai passeur, rinforzando le pattuglie miste anche sui treni, nell’ambito degli accordi di Chambery».

Mentre il capo dipartimento della polizia di frontiera italiana Raffaele Cavallo, ha detto che sono stati circa 31 mila i respingimenti di stranieri dalla frontiera francese a quella italiana. Più o meno in linea con l’anno precedente. Sempre nel corso del 2017 sono stati identificate più di 171.000 persone nell’ambito della lotta al traffico degli esseri umani, una pratica che purtroppo al confine italo-francese, per via dell’emergenza migranti è molto praticata.

Per la polizia di frontiera, Ventimiglia è un laboratorio per la cooperazione tra polizie: il pattugliamento congiunto assieme ai francesi è una novità che ha portato risultati eccellenti in merito agli arresti. Nel dettaglio le cifre raccontano di 233 persone arrestate nel corso del 2017, tra cui spiccano gli arresti di Ermanno Fieno di Viterbo assassino dei suoi genitori, l’arresto del fratello, a Ponte San Luigi, dell’attentatore di Marsiglia, oltre a diversi passeur in particolare afghani. Insieme alle 171.710 persone identificate e ai 50.740 mezzi controllati ai valichi di frontiera di Ventimiglia e Olivetta San Michele, oltre che alla stazione ferroviaria della città di confine e l’autostrada, la tratta degli esseri umani rimane al centro dell’attività della polizia di frontiera e con il contrasto ai passeur, impegnano maggiormente gli agenti.

 

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