Mozart e Salieri, storia di una feroce gelosia

Gli appuntamenti teatrali e di danza per i prossimi quindici giorni

Mozart e Salieri, storia di una feroce gelosia

Il dramma, ambientato alla fine del ‘700, racconta il presunto tentativo, senza fondamento storico, del compositore italiano Antonio Salieri di distruggere la reputazione dell’odiato avversario Wolfgang Amadeus Mozart. Per l’ultima rielaborazione della leggenda romantica già raccolta da Puskin e messa in musica da Nikolaj Rimskij-Korsalkov, secondo la quale Wolfgang Amadeus Mozart, artista puro, genio innato, era stato vittima del geloso Antonio Salieri, Peter Shaffer ha fatto del musicista italiano non tanto un rivale del giovane salisburghese, almeno per quanto riguarda il successo, quanto piuttosto un moralista che possiede lo sterile talento del critico. Salieri ha infatti promesso a Dio una vita intemerata in cambio dell’eccellenza musicale, ma il suo mondo crolla davanti alla scoperta dei doni che sono stati concessi a una creatura in apparenza turpe e lasciva, doni della cui portata egli è il solo a rendersi conto. Il suo gesto vuole essere pertanto una sorta di grandiosa vendetta privata contro Dio che si è preso beffa di lui, ma neanche compiendola riuscirà a passare alla Storia. La figura portante dello spettacolo è Salieri, interpretato da Geppy Gleijeses, e Mozart, dal figlio Lorenzo Gleijeses, diretti dal regista Andrei Konchalovsky. “Amadeus”, di Peter Shaffer, traduzione di Masolino D’Amico, regia Andrei Konchalovsky, con Giulio Farnese, Gianluca Ferrato, Roberta Lucca, Giuseppe Bisogno, Anita Pititto, Elisabetta Mirra, Agostino Pannone, Brunella De Feudis, Dario Vandelli; scenografo realizzatore Roberto Crea, costumi Luigi Perego, luci Luigi Ascione, elaborazione musiche Matteo D’Amico. A Roma, Teatro Quirino, dal 17/11 al 1°/12.

Orson Welles è Giuseppe Battiston

Sono due i protagonisti in scena, Orson Welles e Broadway, avvolti dalla luce che fa da contrappunto, sottolinea e mostra la sua scabra verità di uomo, di cui “veste” i panni Giuseppe Battiston. Lo spettacolo ricostruisce, attraverso ricordi e irresistibili aneddoti, l’avventura artistica del geniale attore, regista, sceneggiatore, drammaturgo e produttore cinematografico, maestro indiscusso del cinema mondiale, salito troppo in fretta all’apice della sua carriera e precipitato, inesorabilmente, verso il declino negli ultimi anni della sua vita. Il testo, scritto a quattro mani dallo stesso Battiston e il regista Michele De Vita, è tratto da numerose interviste rilasciate dal regista stesso, e restituisce alcuni aneddoti della vita del grande cineasta statunitense, attraverso alcune iniziali riflessioni sul cibo, per passare poi alla sua meno famosa carriera teatrale, alla fortunata trasmissione radiofonica e, infine, al suo musical su Cole Porter. Lo spettacolo prova a immaginare come sarebbe un breve incontro con Orson Welles, se potesse, solo per un’ora, tornare a stare tra noi. Orson Welles’ Roast”, regia Michele De Vita Conti, luci Andrea Violato, musica originale Riccardo Sala. Produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo. A Napoli, Teatro Nuovo, dal 14 fino al 17/11.

 Il volo di Leonardo

Lo spettacolo prende le mosse dal codice del volo, conservato nella Biblioteca Reale di Torino e scritto da Leonardo nel 1505, in cui il geniale artista-scienziato studia e analizza, con testi e disegni, il volo degli uccelli, interrogandosi sulla possibilità, per l’uomo, di alzarsi da terra grazie all’ausilio di macchine volanti. Flavio Albanese fa vivere in scena la sete di sapere e la curiosità infinita del più grande genio del Rinascimento, vestendo i panni dell’allievo Tommaso Masini detto Zoroastro, che racconta il proprio apprendistato e l’ultimo volo con “il grande nibbio”, la macchina per volare, una delle invenzioni leonardesche più visionarie e anticipatrici. Tra esperimenti scientifici, azzardi culinari e la realizzazione dell’Ultima Cena, attraverso gli occhi del giovane Tommaso, traspaiono i sogni, il pensiero, la vita, le peripezie, i segreti, ma soprattutto l’umanità di un genio poliedrico e originalissimo. “Il volo di Leonardo”, scritto, diretto e interpretato da Flavio Albanese. Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa. A Milano, Piccolo Teatro Strehler – Scatola Magica, fino al 24/11. Età consigliata: da 9 anni.

 Wonderland Festival a Brescia

L’edizione 2019 del festival (a Brescia, dal 21/11 all’1/12) si dedica ancora più a fondo al filone del Teatro Immersivo intrapreso l’anno scorso, con il titolo “Chi è di scena?” ad indicare quel teatro che coscientemente rompe gli argini del rapporto tra attori e pubblico. Da qui i molti spettacoli immersivi che invaderanno la città: Cucocolo/Bosetti in metropolitana, Triage Live Art Collective al B&B Capitolium, Jessica Leonello nelle vie del centro, Image Collective in Castello, Elèctrico28 nei luoghi più insoliti della città. E ancora Enzo Cosimi che lavora con i senza tetto di Brescia, e Undici – Studio Shorts in cui sarà il pubblico a costruirsi lo spettacolo.  Il tutto senza dimenticare la consueta attenzione alla creatività emergente grazie alla sezione Discovery Land, dedicata alle compagnie ospitate in residenza, e al Premio delle Arti L.A. Petroni. Oltre ai numerosi spettacoli in programma, il festival si compone anche di progetti speciali ed eventi collaterali importanti tra i quali il convegno Autonomia e Cultura. Cultura e Autonomia, organizzato in collaborazione con Regione Lombardia (il 20/11), e l’incontro dal titolo Immersive Theater (il 28/11), organizzato in collaborazione con Ateatro.

Oggi, molto prima di domani

Tre ragazzi (un diciannovenne, la sorellina di nove, una compagna di scuola di diciassette) entrano trafelati in una piccola baita e si barricano dentro. I genitori hanno detto loro di rifugiarsi in quel posto isolato in montagna. Hanno promesso che arriveranno tra non molto, ma non arrivano, e li lasciano soli mentre le scorte finiscono e il freddo e le minacce aumentano. Di fuori il mondo ha cominciato a finire. Come nelle profezie che ogni giorno cercano di farci ragionare, dopo i tifoni e le siccità, dopo le carestie e le migrazioni, è arrivata la catastrofe climatica e con lei la violenza. I tre sono così costretti a staccarsi dagli schermi e dai social, a maturare, a scoprire i sentimenti più elementari, a imparare la penuria e l’intelligenza pratica, a vivere per perseguire lo scopo primario di ogni vita: sopravvivere. Sopravvivere tra minacce esterne, inganni, false speranze. Non tra duecento anni, non tra settanta, non tra venti, come dicono le previsioni più pessimiste. Oggi. Lo spettacolo (scena unica, tre personaggi e molta azione) ha una grande ambizione, quella di riportare a teatro i giovanissimi e di riportare il teatro alla sua funzione originaria: chiamare a raccolta una comunità per discutere delle paure, dei problemi e delle prospettive che riguardano le donne e gli uomini di una determinata epoca. “Molto prima di domani”, scritto e diretto da Umberto Marino, con Annalisa Arena, Flaminia Delfina de Sanctis, Andrea Pannofino, Federigo Ceci; scenografia Enrico Serafini, musiche Paolo Vivaldi, costumi Martina Cristofari, audio e luci Pietro Frascaro. Produzione Carpe Diem Produzioni srls, con il patrocinio di Agiscuola. A Roma, Teatro Argot, dal 20/11 al 1°/12.

Omaggio a Merce Cunningham

A Reggio Emilia e a Roma, la Compagnia Rambert – una delle principali compagnie indipendenti di danza contemporanea – celebra i 100 anni della nascita e i dieci anni della scomparsa di Merce Cunningham, tra i più influenti coreografi del ventesimo secolo. Lo spettacolo è composto da brani estratti dalle coreografie di Cunningham, arrangiati e rimessi in scena dalla sua ex ballerina Jeannie Steele, con le musiche create ed eseguite dal vivo da Philip Selway (dei Radiohead), Quinta e Adem Ilhan e da scene e costumi ispirati alla serie di dipinti realizzati dall’artista tedesco Gerhard Richter. Il Rambert Event fu ideato nel 2014 quale site specific per la nuova sede della compagnia a South Bank, Londra, con l’intento di onorare la lunga collaborazione con Cunningham, ma anche celebrare il 50° anniversario del primo Cunningham Event, presentato nel 1964 a Vienna. Lo spettacolo nasce secondo i principi cari a Cunningham: sviluppare gli elementi che compongono la serata – coreografia, musica e scena – indipendentemente e unirli insieme solo nel momento della performance dal vivo, ripensati e riadattati rendendo la performance un evento unico. A Reggio Emilia, Teatro Municipale Valli, il 13/11, Festival Aperto; a Roma, Parco della Musica, il 17, Romaeuropa Festival.

La danza di Excursus/PinDoc ispirata a Roma

La nuova produzione di Ricky Bonavita per la Compagnia di danza Excursus / PinDoc, è ispirata alle opere del pittore ottocentesco Lourens Alma Tadema, che hanno influenzato l’immaginario collettivo con rappresentazioni dell’antichità classica, e determinato il gusto scenografico di film hollywoodiani come Ben Hur o Il Gladiatore di Ridley Scott. Lo spettacolo invita il pubblico ad immergersi in una narrazione episodica ed astratta di cui sono protagonisti i danzatori e le loro interrelazioni, collocate in uno spazio complesso definito da corpo, architettura ed ambiente e che comprende oltre l’orizzonte idealistico ottocentesco visioni della Roma odierna, Città Eterna che reinterpreta la propria storia stratificata nella cultura urbanistica ed architettonica contemporanea. “Alma tadema”, coreografia e regia Ricky Bonavita, ricerca musicale, musiche originali ed editing sonoro Francesco Ziello, disegno luci Danila Blasi, costumi Daniele Amenta e Yari Molinari. Produzione PinDoc. A Roma, Teatro Vascello, dal 13 al 15/11.

 

 

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