Migranti e disobbedienza civile

Nonostante gli appelli di tante associazioni, il governo fa approvare con il voto di fiducia il decreto sicurezza alla Camera, mentre Salvini annuncia che l’Italia non parteciperà al Global compact sulle migrazioni promosso dall’ONU. Dubbi di incostituzionalità e dichiarazioni di mobilitazione
ANSA/GIUSEPPE LAMI

Coerentemente con il voto finale della Camera che nella sera del 28 novembre 2018 ha approvato, senza alcuna voce di dissenso nella maggioranza, il decreto sicurezza e immigrazione presentato lo scorso 4 ottobre, è arrivato l’annuncio, da parte del vicepremier Matteo Salvini,della scelta governativa di non far partecipare l’Italia al Global Compact migration, la conferenza che si terrà il 10-11 dicembre a Marrakech, convocata dall’Onu per discutere e sottoscrivere il “Patto globale per una emigrazione sicura, disciplinata e regolare”.

Una decisione che appare in contrasto con le precedenti dichiarazioni del presidente del Consiglio, Conte, e del ministro degli Esteri, Moavero Milanesi, ma è conforme alla linea già adottata dagli Stati Uniti, Australia, Ungheria, Polonia, Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia. Il nostro Paese si aggiunge così, tranne ripensamenti, a tale fronte assieme alla Bulgaria. Rompe con ogni possibilità di visione globale di un fenomeno che resta incomprensibile senza questa prospettiva condivisa tra le Nazioni secondo criteri di umanità e giustizia che sono a fondamento della dichiarazione dei diritti umani del 1948.

Come ha precisato Stéphane Jaquemet, della Commissione internazionale cattolica sulle migrazioni, «abbiamo delle responsabilità sulle cause delle migrazioni forzate che costringono le persone a partire. Il Patto globale non è un accordo vincolante per i Paesi ma è la prima volta che esiste un quadro di cooperazione tra i govern».

I deputati della Lega hanno, invece, esultato e fatto festa davanti al voto di fiducia imposto per arrivare a convertire il “decreto Salvini”, così chiamato e propagandato, entro il termine del 3 dicembre. Ma la vera festa si annuncia per l’8 dicembre con una manifestazione nazionale della Lega prevista in Piazza del Popolo a Roma. La stessa piazza dove si presentò, nel 2015, il blocco sovranista con interventi di Lega, Fratelli d’Italia e casa Pound. Ed è lo stesso giorno in cui, a Torino, si radunerà il movimento No Tav sostenuto, finora, dal M5S.

Su cittanuova.it abbiamo pubblicato testimonianze dirette di chi si lavora concretamente per l’integrazione e accoglienza delle persone migranti e sottolinea gli effetti controproducenti della nuova normativa. Il decreto, tra l’altro, limita a pochissime casistiche la possibilità di riconoscere il  permesso di soggiorno per motivi umanitari e, allo stesso tempo, riduce l’adozione dello Sprar e cioè del modello di accoglienza diffusa, considerato, a cominciare dall’associazione dei comuni italiani, il metodo migliore per integrare i migranti con la popolazione locale.

La modalità del voto di fiducia, secondo una nota del Centro Astalli, ha impedito «ogni forma di approfondimento e confronto sul merito delle norme contenute nel provvedimento».   Esistono, infatti, seri motivi per far valere aspetti di incostituzionalità di parte della normativa che , sempre secondo il centro Astalli, «aumenta le fasce di irregolarità, di esclusione sociale e di illegalità».

Nonostante tutto Salvini tira dritto per la sua strada e, tramite i social, che si confermano uno strumento adatto a veicolare certi messaggi, annuncia che “è finita la pacchia” rivolgendosi anche “ai finti buoni e falsi volontari”.

Molti, a cominciare dall’ex presidente della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky, credono che sia giunto il momento dell’esercizio della disobbedienza civile. Ma tale scelta deve riguardare una fascia consistente di popolazione in grado di annunciare e portare avanti scelte pubbliche coerenti. I sondaggi, invece, martellano con percentuali crescenti di consensi elettorali della Lega che punta ad una grande affermazione nelle prossime elezioni europee, mentre, ad esempio, la legge che porta il nome del leader leghista è descritta “patogena, inutile e dannosa” da Salvatore Geraci, responsabile area sanitaria della Caritas di Roma.

La crescita dei consensi di Salvini e il dissenso di molte voci del mondo ecclesiale sembrano confermare quanto amano sottolineare alcuni commentatori e cioè l’apparente divaricazione tra le scelte elettorali di gran parte degli italiani, considerando anche il voto in materia del M5S, e la prospettiva dell’accoglienza delle persone migranti indicata da papa Francesco.

Evidentemente l’applicazione del “contratto di governo Lega M5S” non prende in considerazione le indicazioni della nuova agenda sulle migrazioni proposta da diverse realtà cristiane, compreso il Movimento dei Focolari in Italia, in vista delle elezioni del 4 marzo.

Si apre una stagione difficile, dove sarà necessario saper coniugare la più chiara presa di posizione a favore dei diritti umani con la ricerca di un dialogo esigente che obbliga a rendere conto delle proprie ragioni.

Qui ,per approfindire, il dossier sul decreto sicurezza del Centro italiano rifugiati

 

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