Leggiamo ai nostri bambini

La madre, e anche il padre, che legge ad alta voce al figlio, sia durante la gestazione che nei primi anni di crescita, influenza il modo di pensare, esprimersi, relazionarsi e comprendere il mondo del bambino
Michelle Obama al Mary's Center for Maternal and Child Care (wikipedia)

Il momento dell’acquisizione della lingua, conosciuto anche come processo di alfabetizzazione, è un fenomeno influenzato dalla società e dall’ambiente, che inizia dalla nascita e procede in modo evolutivo e secondo tempi più o meno soggettivi.

Dalla nascita i bambini sono immersi nella lingua attraverso le interazioni con la propria famiglia, e i genitori in particolare sono i primi e più importanti insegnanti di lingua e alfabetizzazione. L’onere è quindi posto sui genitori dato che la qualità dell’alfabetizzazione disponibile gioca un ruolo importante nell’acquisizione di conoscenze, di abilità di lettura e dell’acquisizione di nuovi vocaboli.

Sappiamo anche che le esperienze iniziali di apprendimento a casa variano in modo significativo in base a molteplici fattori come il reddito familiare, i livelli di istruzione dei genitori e le loro pratiche di alfabetizzazione.

La preoccupazione sia per l’importanza del periodo di sviluppo prescolare, sia per il fatto che non tutte le famiglie hanno la capacità di stabilire un’alfabetizzazione precoce, ha portato nel corso di diversi decenni a una proliferazione di programmi e interventi mirati a mediare un aumento della quantità di tempo che i genitori trascorrono a leggere in modo interattivo con i propri figli. Questi sforzi producono risultati positivi e altamente efficaci, soprattutto quando si aumenta il tempo che i genitori trascorrono a leggere in modo interattivo con bambini di età pari o inferiore a 4 anni.

Per molti è assodato che leggere ad alta voce ai bambini sia importante e porti benefici, tuttavia ancora oggi non è una cosa così scontata. Leggere ad alta voce, anche durante la gestazione, non va solo a fortificare la relazione con il proprio figlio, ma fa anche bene al cervello e allo sviluppo delle sue potenzialità come quelle legate al linguaggio, e spingerà anche il bambino ad appassionarsi alla lettura ed a influenzare il suo modo di pensare, esprimersi, relazionarsi e comprendere il mondo. Per i bimbi piccoli poi è un modo di conoscere cose nuove e di sperimentare nuove sensazioni ed emozioni in maniera tranquilla, protetta e condivisa.

Quando diciamo che è importante per i genitori leggere ai bambini piccoli, non diamo per scontato che quei “genitori” siano per lo più madri, includiamo anche i padri.

Questo perché quando i padri leggono ai bambini piccoli, tendono a interagire in modo diverso rispetto alle madri, e quindi possono dare stimoli diversi ai loro figli: in genere le madri tendono a concentrarsi più sul contenuto del libro che stanno leggendo e a fare domande convergenti sui fatti o sugli eventi del libro stesso, i padri invece pongono domande più astratte che sfidano i bambini a usare la loro immaginazione o a collegare ciò che stanno leggendo a esperienze esterne.

Inoltre i padri fungono da importanti modelli di lettura, soprattutto per i ragazzi. Quando le uniche persone che vedono leggere sono le loro madri e le loro, di solito, insegnanti di scuola elementare donne, i ragazzi spesso iniziano a vedere la lettura come un’attività prettamente femminile, qualcosa che i “ragazzi” non fanno, mentre guardare i loro padri leggere può impedire lo sviluppo di questa convinzione dannosa e allo stesso tempo rafforzare anche il legame padre- figlio.

Poiché si forma un legame, queste interazioni incentrate sulla lettura possono avvantaggiare non solo i figli, ma anche i padri. Per i padri infatti leggere ai propri figli prima di coricarsi è un aiuto per sentirsi emotivamente e fisicamente più vicini a loro, soprattutto se devono stare via tutto il giorno al lavoro. Poi una volta che i figli sono più grandi, le attività di lettura tipicamente “maschili”, come consultare le statistiche sportive, offrono importanti opportunità per condividere tempo e interessi con loro.

Anche nel caso in cui i padri inizialmente mancano di abilità o fiducia nella lettura, può essere uno stimolo per acquisire entrambe le cose leggendo con i propri figli.

Dunque leggere ad alta voce ai bambini piccoli, meglio se in maniera coinvolgente, promuove l’alfabetizzazione emergente e lo sviluppo del linguaggio, sostiene la relazione tra bambino e genitore e può promuovere l’amore per la lettura.

Allo stesso tempo è anche importante che i bambini capiscano che i libri sono più che libri, sono un trampolino di lancio per conoscere e dare un senso al mondo e per apprendere abilità sociali, possono essere una sfida a ripensare a ciò che pensavano di sapere e possono offrire esperienze profonde di empatia, permettendogli di immergersi nel cuore e nella mente di un altro.

Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre rivistei corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons