Le parole della Costituzione. Una proposta

Riscoprire assieme le ragioni della convivenza. Avviamo un dialogo a partire dalla Carta di tutti gli italiani.
Manifestazione

In vista delle votazioni sulla legge di stabilità, alcune famiglie numerose si sono incatenate davanti al Parlamento indossando una maglia con la scritta: “Articolo 31”. Le conseguenze della crisi economica si fanno sentire in maniera pesante per chi non ha mai goduto di un trattamento equo e quella invocazione dell’articolo della Costituzione rimanda al rapporto stretto tra Repubblica e quella «società naturale fondata sul matrimonio», che non può essere abbandonata, ma sostenuta «nello svolgimento dei suoi compiti». Così ogni rivendicazione dei diritti di chi lavora non può che partire dall’articolo 1 di quel testo, che fonda la Repubblica democratica proprio sul lavoro. E una reale politica di pace non può che cominciare dall’articolo 11, quello che esprime il ripudio della guerra.

 

Potrei continuare, ma non si tratta di fare retorica. Quel riferimento alla legge fondamentale vuol dire che esiste un gruppo di persone capace di stare assieme non per necessità e imposizione dall’alto. Può essere violata e derisa, ma la forza dell’affermazione contenuta nella Carta rimane il punto fermo da cui ricominciare. A partire dall’architrave dell’intera costruzione: quei «diritti inviolabili dell’uomo» che, sia «come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità», la Repubblica «riconosce e garantisce». Non il frutto di una concessione dello Stato, ma anteriori a questo. Un capovolgimento di prospettiva che comporta una concezione del potere sempre in discussione davanti alla centralità della persona umana.

 

La Costituzione italiana non può, quindi, essere ridotta a un compromesso. Al contrario. L’esperienza del totalitarismo e di un conflitto mondiale in cui si consumò ogni violazione della dignità umana è stata la condizione, per i costituenti, di ricercare un fondamento diverso da una sintesi politica transitoria.

Nei giorni di settembre di LoppianoLab è emersa, nel dibattito pubblico, l’esigenza di ripartire dalla riscoperta delle ragioni della convivenza. Dal prossimo numero, chiederemo perciò a esponenti di diversa estrazione di offrire la traccia di un dialogo possibile, sulle questioni più attuali, a partire da alcune parole della Costituzione.  

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