La posta di Città nuova

Aerei

Incontriamoci a Città nuova, la nostra città

 

«Città nuova con me»: il ritorno a casa di un’“appassionata”.

 

Si sono appena spente le luci a Castelgandolfo dopo il convegno annuale (vedi “Il Punto” sul n. 19/2009). Si torna a casa e davanti a ciascuno si apre un anno pieno di sfide in cui tessere la rete di fraternità nella propria città.

Alle ore 11,24 del 28 settembre arriva sul mio computer una lettera di Maria Giulia, che solo poche ore prima mi aveva aiutata a caricare la macchina con gli ultimi cartelloni, con le ultime borse. La intitola proprio così: “Città nuova con me”.

 

«Pensando alla vostra giornata vorrei raccontarvi un po’ come Città nuova mi ha accompagnata in queste ultime ore. Avevo prenotato l’aereo per ripartire da Roma alle ore 17 in modo da arrivare a Torino a un’ora non tarda. Un paio di giorni prima della partenza, casualmente, scopro che la partenza è ritardata di tre ore.  Arrivata in aeroporto, però, vedo la partenza spostata ancora: ore 22,20 poi 23,00 poi 23,59. Per fortuna ci ritroviamo con Alessandra e viviamo il disagio delle notizie non date, dell’incertezza, del sentirsi non rispettati. È già un nuovo giorno quando ci imbarchiamo. Nel trasferimento viene in rilievo un gruppetto di persone gioiose che riescono a scherzare e a ridere di gusto anche in quella situazione. Ci troviamo sedute vicine e scopriamo che sono salesiani cooperatori di ritorno dal loro incontro per scegliere i loro rappresentanti mondiali. Sembrano l’incarnazione di quel titolo che avevo visto su Città nuova: “L’allegria rende santi”. Lo leggo e poi mi viene spontaneo passarglielo. Ne nasce un dialogo. Veniamo a conoscere dei sacerdoti salesiani e dei novizi, una suora ci dice che ricevono Città nuova in tante loro comunità, ci offrono i cioccolatini…

«Atterraggio a Malpensa e trasferimento in pullman a Torino. Puntando la sveglia per presentarmi al lavoro vedo che mi rimangono solo 2 ore e 4 minuti di sonno!

«Ore 8 sono in classe (quarta A e poi quarta B Ist. prof. per i servizi sociali). Il programma prevede di parlare dei rapporti fra i soggetti economici e le risorse umane. Racconto le mie vicissitudini notturne e del motivo che mi aveva portata a Roma (convegno di Città Nuova); e che il mio amico Paolo Lòriga aveva scritto su quella rivista un articolo che poteva aiutarci a inquadrare in maniera puntuale la situazione del lavoro. È così  che “L’onda della disoccupazione” mi permette di vivere leggermente e allo stesso tempo “densamente” le prime due ore coi miei allievi».

 

Direi che come inizio non c’è male! A lei e a tutti gli “appassionati di Città nuova” l’augurio di continuare ad essere insieme i nodi di una rete in cui lettori, collaboratori, redattori siamo costruttori della nuova città.

Marta Chierico

rete@cittanuova.it

 

 Quelle ragazze musulmane ammazzate

 

«Siamo rimasti sbalorditi di fronte all’omicidio di due ragazze musulmane da parte del padre che non accettava il loro stile di vita occidentale. Di fronte a fatti del genere la nostra condanna deve essere forte e decisa, ma allo stesso tempo da parte nostra dovrebbe esserci più rispetto per le tradizioni e la cultura di gente che viene a vivere tra noi.

«La nostra civiltà opulenta, nichilista e materialista ha preferito liberarsi di tante tradizioni del nostro secolare passato in nome di una “progredita” modernità. Il matrimonio è stato quello contro cui si sono accanite le forze sovvertitrici del “progresso” civile per lasciare il posto a provvisorie convivenze, coppie allargate… Queste nuove mode in alcuni Paesi europei hanno fatto triplicare i bambini che vivono con un solo genitore. Quindi non riteniamoci più moderni ed emancipati di altri, e soprattutto non imponiamo il nostro stile di vita».

Goran Innocenti

 

Non si può che condannare risolutamente le aberrazioni di chi arriva a uccidere la figlia in nome di certe tradizioni (culturali, non religiose sia bene inteso!). Condividiamo, però, la sua analisi: la famiglia in Europa è stata ed è sottoposta a un progressivo svilimento che alla fine intacca anche le basi del convivere civile. E chiediamoci: come avrebbe reagito il padre di Sanaa e Hina se avesse incontrato dei vicini coi quali condividere le sue perplessità e le sue angosce “culturali”? L’integrazione degli immigrati richiede un corpo sociale che sappia accogliere i nuovi arrivati.

 

 

Le tv di Berlusconi

 

«Appena ricevuto il vostro giornale, dopo alcune righe de “Il Punto”, mi accorgo ancora una volta che tra le righe volete trasferire dei messaggi politici. Non mi sembra corretto. Ho ricevuto questo abbonamento come regalo da alcuni amici, e purtroppo non lo rinnoverò.

«Non c’è nessuna informazione pilotata al 90 per cento da Berlusconi! Io ho sempre votato per lui fin da quando è sulla scena politica, costituisce per me ancora una novità che lavora sul serio, rispetto ai D’Alema, Fassino, Prodi, Rutelli… che abbiamo visto sulla scena per 30 anni senza produrre nulla di buono. E non fare nulla in politica comporta che non si sbaglia mai, e che non si hanno tutti i giornali contro.

«Se dicessi che Berlusconi è una brava persona, sarei un ipocrita. In quanto cattolico, non condivido affatto il suo stile di vita. Posso dire però che ad esempio rispetto ai due anni di “vuoto cosmico” prodotto dal governo Prodi, Berlusconi ha già fatto almeno dieci volte tanto. Per questo motivo continuo a votarlo, anche se non lo difendo riguardo al suo stile di vita.

«Questo messaggio di critica è per sensibilizzarvi, stando comunque dalla vostra parte, non contro, anche perché ho trovato moltissimi articoli che mi hanno colpito e toccato positivamente».

Angelo Dureghello

 

Caro signor Dureghello, come lei sa tra i nostri lettori ci sono simpatizzanti di destra, centro e sinistra. Spero perciò che anche lei voglia recedere dalla sua decisione di non abbonarsi! Le sue affermazioni e le sue scelte politiche sono rispettabilissime, così come quelle di chi invece ritiene che la coerenza personale debba entrare nella scelta della “propria” personalità politica di riferimento. Il premier ha fatto cose egregie e cose più discutibili, come tutti i politici.

Su una cosa però vorrei fare una precisazione: Berlusconi nei fatti controlla la massima parte delle televisioni via etere a diffusione nazionale. Direttamente o indirettamente. Per la stampa il discorso è diverso, ovviamente. Ma sappiamo, per stessa ammissione di Berlusconi (alla tv tunisina), quanto sia più influente la tivù che la stampa nel formare l’opinione pubblica… E non parliamo del conflitto di interessi di cui non si riesce mai a discutere con serenità. Eppure è un punto fondamentale per il futuro delle nostre democrazie occidentali.

 

Ricordo di Annamaria Pericoli

 

«L’articolo pubblicato sul n. 18 per ricordare Annamaria Pericoli, la mia amatissima sorella che ci ha lasciato l’agosto scorso, mi ha molto commossa e mi ha fatto ripercorrere il corso di una vita ben spesa nell’impegno assoluto volto alla realizzazione dell’ideale di Chiara. Ringrazio, pertanto, chi l’ha scritto e la redazione tutta.

«Ho apprezzato particolarmente la partecipata affettuosa rievocazione della figura di mia sorella, della sua forte personalità, della passione per il suo lavoro sia al giornale che in altri spazi del movimento e soprattutto del suo forte contributo – da apripista – al dialogo interreligioso.

«A questo proposito ho trovato illuminante che abbiate riportato le parti più rilevanti della lettera della signora Lisa Palmieri, cui va il mio caloroso ringraziamento. Vorrei inoltre esprimere tutta la mia gratitudine e quella dei miei familiari alle focolarine di Roma, di Pescara, di Teramo che hanno amorosamente assistito Annamaria durante la sua lunga malattia. Esse sono state per me, che per una grave infermità ero nell’impossibilità di aiutare mia sorella, e per mio fratello che mi accompagnava da Pescara a Teramo per vederla e starle accanto, una testimonianza di unità di cui la stessa Annamaria gioiva, pur nel suo stato di penosa sofferenza. Gratitudine che vorrei estendere anche alla presidente dei Focolari, Maria Voce, e alle altre focolarine che hanno conosciuto Annamaria fin dai primi anni del movimento e ne hanno ricordato la solida e calda amicizia e collaborazione con Chiara».

Maria Luisa Pericoli – Pescara

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