La nona sinfonia di Tony Cairoli

Il 31enne pilota di Patti (Messina) è di nuovo re del cross, riprendendosi lo scettro nella categoria MXGP dopo due anni digiuno. A distanza di 12 anni dal primo titolo in MX2, la leggenda italiana del motocross non smette di stupire.
Antonio "Tony" Cairoli

Gli bastava un sedicesimo posto nella prima manche del GP d’Olanda per festeggiare un titolo mondiale che era oramai acquisito: Antonio  Cairoli, 32 anni il prossimo 23 settembre e oramai leggenda vivente del motocross, è addirittura arrivato secondo alle spalle di Jeffrey Herlings sancendo un dominio che quest’anno è stato netto. Velocità e soprattutto continuità sono state le armi del centauro italiano, tornato a standard che sembravano non più raggiungibili: i numeri parlano per lui, con nove mondiali conquistati, 83 GP vinti e 145 podi in 216 Gran Premi disputati.

Il primo alloro iridato risale al 2005, quando era ancora un golden boy reduce da due titoli italiani tra Junior e Cadetti e da un terzo posto nel mondiale MX2. A partire da quell’anno, solo nel 2006-2008 e nel biennio 2015-2016 non è riuscito a conquistare il tetto del Mondo: numeri eloquenti di un dominio che è stato totale tra 2009 e 2013, con cinque titoli di fila. Un vero e proprio cannibale, come lo sono stati Valentino Rossi nella MotoGP, o ancora Michael Schumacher e Sebastian Loeb nella Formula 1 e nei Rally. La nona sinfonia di Tony Cairoli è arrivata al termine di un’annata che lo ha visto protagonista assoluto: il centauro siciliano ha totalizzato 710 punti, precedendo il secondo in classifica Jeffrey Herlings di 83 lunghezze, con Gautier Paulin fermo addirittura a 570 punti.

«Credo che per me sia stata una delle migliori stagioni – ha commentato Cairoli a fine gara – ed è fantastico continuare a migliorarmi dopo quasi 15 anni di Mondiali. Sono orgoglioso di quello che ho fatto e ho la convinzione di poter continuare a migliorare. Quest’anno non partivamo da favoriti, molti hanno detto che non ce l’avremmo fatta: vincere, per me, è stato molto importante». Tony Cairoli ha messo a tacere lo scetticismo iniziale con un Campionato del mondo che lo ha visto festeggiare nel gradino più alto del podio per nove volte: in Qatar, nella gara inaugurale, il pilota messinese ha vinto Gara 1 e Gara 2, conquistando tre successi nelle tappe italiane e uno in Germania, Portogallo, Repubblica Ceca e nel Gp dell’Unione Europea. Un cammino impreziosito anche ben 11 secondi posti, segno di una continuità che, ancor prima dei successi, ha sancito e dato sostanza al suo dominio nel mondiale motocross.

«Il successo è ancor più speciale – ha dichiarato il campione siciliano al sito moto.it – perché è arrivato dopo anni frustranti a causa degli infortuni, che non mi hanno permesso di dare il meglio. Jeffrey Herlings quest’anno ha dimostrato di essere uno dei piloti più forti al mondo, facendo accrescere il livello di competizione generale, anche grazie all’evoluzione delle moto che sono sempre più facili da guidare, portando i piloti a essere ancora più veloci».

Da buon cannibale, ovviamente, Cairoli non vuole fermarsi qui e il pensiero non può che andare al prossimo successo, quel decimo titolo che lo proietterebbe ancor più nella leggenda: il traguardo in questione ha il nome e cognome di Stefan Everts, campione belga classe 1972 e unico pilota ad aver vinto 10 campionati del mondo. Everts è stato una vera e propria macchina da record con 101 GP vinti, i trionfi in tre cilindrate differenti e addirittura tre gran premi vinti in una sola giornata. «Ho appena parlato con Everts – ha dichiarato un divertito Tony Cairoli a moto.it – e mi ha detto che è meglio che la smetta qui. Scherzi a parte, ovviamente ci proverò e non è escluso che non mi fermi qui, magari puntando all’11° e 12° titolo».

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