La morte di Simon Gautier e il 112

Trovato morto in un burrone il turista francese scomparso il 9 agosto nel Golfo di Policastro durante un'escursione. La mancata geolocalizzazione con il numero di emergenza. Cosa dice la direttiva Ue.

Il 112 e la geolocalizzazione in caso di emergenza.

La morte del turista francese nel Cilento si poteva evitare con la geolocalizzazione? Vediamo cosa dice la direttiva europea non applicata ancora in Italia.

La morte di Simon Gautier, giovane escursionista francese caduto in un crepaccio nel Cilento e ritrovato 10 giorni dopo la sua richiesta di soccorso, è sulle prime pagine di tutti i giornali. Il giovane era appassionato di trekking estremo ma molti sostengono che si sarebbe potuto salvare se l’Italia avesse applicato la direttiva dell’Unione Europea (Ue), che rende obbligatoria la geolocalizzazione del telefono di colui che chiama un numero di emergenza. Turista francese disperso: Comune diffonde foto suo arrivo

In effetti, una direttiva del 2008 prevede che in Europa sia possibile contattare gratuitamente il servizio di emergenza componendo il numero 112 da qualsiasi Stato membro dell’Ue (fin dal 1991), anche se solo il 49% dei cittadini europei ne è a conoscenza. Inoltre, lo smartphone di chi chiama dovrebbe inviare un sms al 112 con le coordinate GPS corrispondenti al punto in cui si trova la vittima, permettendone la localizzazione precisa per i soccorritori.

Secondo i dati diffusi dalla Commissione europea, ogni anno sono 255 milioni le chiamate ad un numero di emergenza, in media, nell’Ue, e, fra queste, circa 300 mila persone che chiamano un servizio di emergenza non sono in grado fornire la propria posizione, perché non sanno dove si trovano, sono troppo giovani per dirlo o sono troppo ferite per parlare. In queste situazioni, conoscere la posizione esatta del chiamante può aiutare i servizi di emergenza a reagire rapidamente e salvare vite umane.

Tutto questo sarebbe possibile grazie agli sviluppi tecnologici e, in particolare, all’Advanced Mobile Location (AML), la localizzazione mobile avanzata, che consente agli smartphone di fornire servizi di emergenza con informazioni accurate sulla posizione del chiamante, con una precisione tale che l’errore può essere meno di 100 metri, tramite SMS o tramite un canale dati utilizzando il sistema di navigazione satellitare integrato o le funzionalità Wi-Fi. AML è una soluzione di localizzazione del chiamante in grado di localizzare una persona con una possibilità di errore solamente di circa 50 metri.

Infatti, nel 2018, Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione europea con delega al Mercato unico digitale, e Elżbieta Bieńkowska, commissario europeo per il mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le piccole e medie imprese, hanno chiesto a gran voce l’implementazione del sistema.

In particolare, per Ansip ciò può «aiutare le persone in difficoltà e mostrare come le tecnologie digitali possano rendere più sicure le nostre vite», auspicando che «in futuro tutti gli europei possano beneficiare di servizi di emergenza più efficaci grazie alle soluzioni di localizzazione di chi chiama».

Inoltre, per Bieńkowska «la navigazione satellitare è fondamentale per determinare la posizione precisa del chiamante 112 e salvare vite umane», ricordando che «Galileo, il sistema di navigazione satellitare europeo, sarà in grado di localizzare il chiamante con una precisione maggiore». Infatti, «solo l’anno scorso sono stati venduti oltre 75 milioni di smartphone abilitati a Galileo», che permettono appunto «una migliore accuratezza, maggiore precisione delle informazioni sulla posizione, anche in situazioni di emergenza».

Infine, secondo Marija Gabriel, commissario europeo per l’economia e la società digitali, «il numero unico di emergenza per l’Ue si è rivelato uno dei risultati più utili e visibili del lavoro comune della Commissione, del Parlamento e degli Stati membri nel corso degli anni, salvando migliaia di vite in tutta l’Unione europea. I vantaggi del 112 sono innegabili, ma dobbiamo cogliere ogni nuova opportunità tecnologica per migliorare ulteriormente il suo funzionamento», auspicando che «almeno la metà degli Stati membri sarà in grado di garantire una posizione più accurata per i cittadini in difficoltà entro il 2020».

Attualmente, il sistema AML è operativo dal 2016 sugli smatphone con sistema operativo Android e dal 2018 sul sistema operativo IoS. Però, sono ancora pochi gli Stati membri dell’Ue nei quali il sistema funziona (Austria, Belgio, Estonia, Finlandia, Irlanda, Lituania, Olanda, Regno Unito e Slovenia), mentre è operativo in qualche altro Paese europeo (Norvegia, Islanda e Moldova) ed extra-europeo (Nuova Zelanda, Emirati Arabi e Stati Uniti).

In Italia la direttiva è stata recepita nel 2009 m il sistema di geolocalizzazione non è attivo, poiché  le centrali operative non sono dotate del sistema di geolocalizzazione delle chiamate d’emergenza, sebbene previsto da un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 2009. Il ritardo sarebbe dovuto al fatto che l’Italia avrebbe deciso di dotarsi del 112 quale numero unico per tutte le emergenze, concentrandosi appunto sulla sua implementazione, anche se per l’Ue il 112 avrebbe potuto affiancarsi ad altri numeri già esistenti senza sostituirli.

 

 

 

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