La fantasia d’un Dio innamorato

L’amore è per il corpo sociale quel che l’ossigeno è per il corpo umano.
Gente in dialogo

Il fuoco dell'amore suscitò la redenzione: «Fuoco son venuto a por­tare sulla terra e solo desidero che arda» (Lc 12, 49). Una comunità cristiana, un'anima, congelata nelle sole norme, pur belle, nelle sole pratiche personali, pur sante, se non spande fuoco di carità è come un tizzone spento. Al principio di questo amore che rende possibile agli uomini la vita, fu e resta Cristo. La sua vita intera esprime il miracolo. Le sue parole lo annunziano. Solo un Dio innamorato poteva chiudere le verità trascendenti in formule facili, semplici, compren­sive. Nella sua solidarietà, egli non fece, né fa, differenze di persone o razze o caste ecc. e serve tutti. Passando tra le folle, dava parole e dava pane, guariva spiriti e guariva corpi. In questo servizio, di parole e di opere, sta l'essenza del suo amore, che si fa comunione con la gente. Egli è ricercato, circondato, acclamato sempre da moltitudini. Conosce il popolo e i suoi bisogni, e quindi parla e opera secondo questi. Non è un savio che si ritira in un castello: è un servitore a disposizione di tutti. Gesù capiva la fame, la miseria: anche a lui capitò d'aver fame e di mancar del necessario. Il problema del pane quotidiano è innestato perciò nella preghiera prin­cipale di lui. La sapienza di questo mondo, anche allora, inculcava la frenesia della potestà politica, economica e morale, per captare quattrini e privilegi: una frenesia, che sperde la società. Ma Gesù sconvolge quei calcoli, inserendo l'autorità nell'orbita dell'amore, che amare è, in pratica, servire. E per spiegare praticamente la cosa – lui, suprema autorità, pari all’Eterno Padre – si prostra a terra per lavare i piedi ai discepoli, incluso il ladro-traditore. La testimonianza che il cristiano deve dare della pro­pria fede è dunque semplice, alla portata di tutti. Essa consiste nel dare sempre, dappertutto, in ogni situazione, amore, il quale è per il corpo sociale quel che l'ossigeno è per il corpo umano. Di esso si vive; senza esso si muore. Gesù dona sé, corpo, sangue, anima e divinità, sotto forma di pane e di vino, gli alimenti più comuni. Solo la fantasia d'un Dio innamorato poteva escogitare una forma così semplice e popolare e sana di offerta della propria persona in pasto, perché anche i discepoli divenissero consanguinei di lui, fra­telli di sangue di lui e tra di loro.
 
Da: L’unico amore, Città Nuova Ed., 1974

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