La danza di Interplay

A Torino torna il festival internazionale di danza contemporanea. Appuntamenti da non perdere anche a Roma, Milano e Ravenna.

La 19edizione di Interplay-festival internazionale di danza contemporanea, punto di riferimento nel panorama italiano per gli appassionati della giovane danza contemporanea internazionale, torna dal 21 al 30 maggio con i migliori talenti italiani e stranieri, ospitando compagnie da 10 nazioni diverse. La novità di questa edizione è il tentativo di inserire, accanto alla programmazione nei teatri, una sezione diffusa che raggiungerà i luoghi della cultura, gallerie d’arte, musei, università, intercettando anche il pubblico dei centri commerciali e delle piazze, spostandosi tra palcoscenici tradizionali e palchi metropolitani. Tra le presenze, i giovani Enrico&Ginevra, italo-berlinesi con la nuova creazione Harleking; la compagnia portoghese di Marco de Siva Ferreira con Brother, una coreografia caratterizzata dalla mimica, dal ritmo, dalle sonorità cadenzate dalle gestualità; Carlo Massari di C&C Company con A peso morto, una sorta di fotogramma di una periferia senza tempo e identità; il greco Christos Papadopoulos con l’ipnotico spettacolo Opus per 4 interpreti; l’ungherese Ferenc Feher, noto per il suo stile unico ed espressivo nato da un mix di danza freestyle e danza fisica; Cristina Kristal Rizzo con Solo, una performance generata da un sistema di danze mobili come habitat irripetibili e unici; Giuseppe Chico & Barbara Matijević con Forecasting, un lavoro che indaga l’oscuro mondo del web; la compagnia coreana Goblin party; dalla spagna La Intrusa e Damián Muñoz, tra i maggiori esponenti della danza contemporanea spagnola; Chey Jurado, con il toccante solo Agua,  premiato migliore perfomance nel “Battle of the year”; mk di Michele Di Stefano, e Francesca Foscarini, entrambi vincitori del premio Danza&Danza 2018; e ancora Fabio Liberti, Greta Francolini, Stellario di Blasi, Daniele Ninarello.

 Un uomo senza ricordi
Antoine è un uomo di 96 anni e non si ricorda più il suo cognome. Sa che è uno storico. Ricorda tutti gli eventi della storia con la S maiuscola, ma poco o niente ormai della sua. Si ritrova in pigiama, in uno spazio indefinito. Con lui, Didier Forbach e Céline Brest, che tra una domanda e l’altra, con grande attenzione, provano a scavare nel passato del loro ospite. Un dubbio s’insinua sulle loro identità e intenzioni reciproche. Sono medici, poliziotti, ricercatori, analisti? Vogliono aiutarlo a recuperare la memoria o a cancellarla, per alleggerire il suo spirito? E lui, Antoine, fa finta? E fra tutte, una domanda s’impone con più forza. Chi sono veramente l’uno per l’altro? Lo spettacolo Non mi ricordo più tanto bene” s’inserisce all’interno del grande focus di approfondimento dedicato a uno degli autori di punta della selezione francese di Fabulamundi, Gérard Watkins. Non mi ricordo più tanto bene”, di Gérard Watkins, traduzione Monica Capuani, progetto in collaborazione con Silvia Rampelli, con Carlo Valli, Gianluigi Fogacci, Federica Rosellini; disegno luci e spazio scenico Gianni Staropoli. Produzione Teatro di Roma e network internazionale di Fabulamundi Playwriting Europe – Beyond Borders. A Roma, Teatro India, fino al 30/5.

Festa di famiglia, da Pirandello
Ultimo spettacolo della mini-rassegna dedicata a Mitipretese, è una riflessione sulle dinamiche violente all’interno del nucleo familiare. Si parte da Pirandello per arrivare, con la collaborazione drammaturgica di Andrea Camilleri, al racconto di una storia contemporanea, «un punto di vista sulla famiglia – spiegano le attrici di Minipretese Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti e Mariángeles Torres – che sembra superato per la nostra così evoluta società, ma che invece rispecchia ancora fedelmente quello che siamo». Ogni giorno avviene in Italia l’assassinio di una donna ad opera di un familiare: marito, fidanzato, padre, figlio. Quello che un brutto termine giornalistico definisce “femminicidio”. La famiglia è cosa sacra, baluardo di moralità, bandiera politica. Eppure è proprio all’interno della famiglia, nucleo fondante della nostra società, dove in fondo “non sta bene ficcare troppo il naso”, che si perpetrano le violenze più gravi ai danni delle persone deboli, siano esse donne, anziani, bambini. Lo spettacolo non nasce da testimonianze di vita vissuta, ma dai testi di Pirandello, il «padre del nostro teatro che sulla famiglia e sulle relazioni problematiche uomo-donna ha fondato gran parte della sua riflessione».
“Festa di famiglia”, da Luigi Pirandello, testo e regia Mitipretese, collaborazione drammaturgica Andrea Camilleri, con Fabio Cocifoglia, Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Diego Ribon, Sandra Toffolatti, Mariángeles Torres; luci e impianto scenico Mauro De Santis, direzione musicale Sandro Nidi. Produzione Centro di Produzione Teatrale La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello (Roma), Centro Teatrale Bresciano. A Milano, Piccolo Teatro Studio Melato, fino al 26/5.

A Catania la danza del festival Focolaio d’Infezione Creativa
Il Centro di produzione nazionale della danza Scenario Pubblico Compagnia Zappalà Danza, con sede nel capoluogo etneo, torna dal 18 al 25 maggio con la seconda edizione del FIC Fest Focolaio d’Infezione Creativa, dedicato ai linguaggi dell’arte visiva, performativa e letteraria. Spettacoli, performance urbane, workshop, mostre, installazioni, videodanza e presentazioni di libri. Nove coreografi, sei artisti visivi e uno scrittore, si incontreranno confrontando le poetiche e le esperienze maturate in paesi diversi, come metafora di accoglienza e incontro e per far germogliare la creatività. Il tema scelto per questa edizione è infatti incentrato sull’importanza e sulle possibilità di dialogo fra Mediterraneo e Europa, specialmente alla luce dell’attuale situazione geopolitica internazionale. Tra i prossimi appuntamenti, oltre a Giovanni Scarcella e Fattoria Vittadini con la performer Francesca Penzo e il coreografo marocchino Saïd Ait El Moumen, il debutto di MoDem CZD Giovane Compagnia Zappalà Danza, il 24 maggio, con la nuova creazione Untitled della coppia di coreografi Daniela Bendini e Moritz Ostruschnjak. Nella stessa serata anche un’anteprima della creazione Être di Maud de la Purification, il cui debutto è previsto al Festival MilanOltre in settembre.

 

A Ravenna il festival Polis
Ancora fino al 26 maggio, a Ravenna (Teatro Alighieri e Teatro Rasi) con la direzione artistica della compagnia ravennate ErosAntEros, “Polis: il festival del teatro e della partecipazione”, che mette al centro la figura dell’attore per ritrovare nella sua arte l’indissolubile legame tra il teatro e la società. Un festival che è prima di tutto condivisione, attraverso incontri di approfondimento e momenti partecipativi e che intende favorire il confronto fra generi e generazioni, fra il teatro d’arte popolare e quello di ricerca, all’insegna della contaminazione non soltanto dei linguaggi, ma anche dei pubblici, per superare insieme inutili distinzioni e riavvicinare quest’arte viva alla collettività. Protagonisti assieme a artisti e maestri come Valter Malosti, Ascanio Celestini insieme al fisarmonicista Gianluca Casadei, G.U.P. Alcaro, Silvia Pasello, Ares Tavolazzi, gli stessi ErosAntEros, e ospiti speciali come Marco De Marinis e Guido Viale, la fotografa Marzia Bondoli Nielsen.

 

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