“Italia che vai”

Sabato 14.30, Raiuno. Forse è arrivato il momento della pensione per Sereno variabile. Decenni dopo la sua creazione, il garbato (ma ormai decisamente logoro) programma di Bevilacqua, trova un più giovane e fresco erede. Da anni in Rai il monopolio delle trasmissioni sui viaggi del rosso Bevilacqua non veniva scalfito. Gli unici a provare l’impresa sono stati Susy Blady e Patrizio Roversi, turisti per caso, armati di videocamera. Nel frattempo soprattutto sul satellite sono fioriti interi canali dedicati al turismo, promotori di un linguaggio televisivo nuovo, più ritmato, più accattivante di cui non si trovava traccia nella tv pubblica, troppo incline a seguire il modello ricalcato sulle paludate brochure di alcune aziende autonome del turismo. La novità si chiama Italia che vai e occupa lo spazio del sabato pomeriggio. Niente di rivoluzionario: d’altronde raccontare il Belpaese e i suoi immensi tesori Paolo Brosio e Tessa Gelisio lo hanno fatto già in tanti. Ma la trasmissione condotta da Paolo Brosio e Tessa Gelisio offre un buon esempio di come con piccoli accorgimenti si possa ridare smalto e interesse a temi sui quali sembra che tutto sia stato già detto e visto. Il paese che ci mostra Italia che vai è meno cartolina e più Polaroid, meno oleografia e più istantaneità. Racconta l’arte e la cultura, la gastronomia e le tradizioni, attraverso le storie, i personaggi, i volti delle città attraversate. Si ferma a parlare nei caffè, prende tempo per conoscere un pezzo d’Italia in bicicletta, attraversa a piedi le località indugiando a conversare con chi quella piazza, quella chiesa l’ha amata. Tutto il contrario di un turismo “mordi e fuggi” che risveglia passioni positive, orgoglio campanilistico, ma anche, ogni volta, una serena sorpresa di ciò che le nostre città conservano. Alla buona riuscita del programma contribuisce un sano principio di ogni buona organizzazione aziendale, ma che raramente viene applicato in tv: valorizzare al meglio le qualità migliori di ciascuno. Paolo Brosio, gigione e inutile in tante comparsate tv, qui dà il meglio di sé nei panni del viaggiatore on the road. Tessa Gelisio è curiosa e accogliente al punto giusto. Soprattutto Vittorio Sgarbi, guest star di tutte le puntate, torna a fare la cosa che gli riesce meglio: il critico d’arte. In questo ruolo il politico dal ciuffo ribelle affascina e avvince e così facendo dimostra che utilizzarlo per aizzare e provocare gli ospiti nei talk show vuol dire svilirlo.

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