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Immagazzinare e recuperare energia

di Antonella Ritacco

- Fonte: Città Nuova

Come imparare ad equilibrare situazioni difficili e positive, per evitare di trovarci in situazioni di stanchezza e depressione. Qualche consiglio.

Ogni giorno abbiamo bisogno di energie e risorse per affrontare tutte le situazioni della giornata. Ciò che viviamo ci fa immagazzinare o usare energie, per fortuna il più delle volte entrambe contemporaneamente. Sono questi i casi in cui attraverso tutto ciò che ci piace fare o da cui possiamo trarre soddisfazioni possiamo accumulare energie che servono tanto per la quotidianità, quanto per i momenti in cui invece si attraversano sfide più impegnative.

Sfide che riguardano la persona stessa, chi gli sta accanto, il contesto in cui si vive o altre figure care. E cosa accade quando le energie che si hanno a disposizione non sono sufficienti per affrontare questi momenti o le circostanze sembrano sommarsi e concentrarsi tutte nello stesso periodo? In circostanze di sovraccarico occorre agire strategicamente e riorganizzarsi. Normalmente il bilancio tra energie investite e in ingresso dovrebbe alla lunga tendere verso un bilanciamento, ma in queste circostanze può risultare estremamente difficile.

Un’esperienza molto comune quando la situazione si protrae nel tempo è quella di reagire a fattori molto stressanti con sintomi che rasentano la depressione: grande stanchezza, affaticamento, difficoltà di concentrazione e di attenzione, perdita di sonno, diminuzione o perdita di interessi. In situazioni in cui i fattori di affaticamento provengono da diverse fonti, al corpo e alla psiche viene richiesta una forza di resistenza nel tempo, per la quale le solite fonti di energia (sana alimentazione, corretto ritmo sonno-veglia, attivazione-rilassamento) potrebbero non essere sufficienti. Agire strategicamente potrebbe voler dire concretamente: imparare a darsi delle priorità per non andare velocemente a debito di energie e prendersi il tempo per le cose che piacciono e nutrono.

La prima regola del prendersi cura di sé è evitare di andare in sovraccarico. E poiché certe situazioni vengono da sole, dovremmo imparare a fare scorte di energie/momenti nutrienti nella vita in modo costante e mantenerne il ricordo. Quali sono le cose ad es. che vi piace fare? Fatene una lista e dedicatevi uno o più momenti della giornata, fate in modo di far ruotare all’interno della settimana o del mese più cose contemporaneamente, così da esser sicuri che avete nutrito sia il corpo che la psiche. Lettura, sport, giardinaggio, relazioni sociali, meditazione, preghiera, cucina, giocare a scacchi, passeggiate nella natura, ballo, teatro/recitazione, ecc. sono alcuni esempi.

Quando eventi esterni modificano l’equilibrio interno tra dare e riceve energie, possono passare giorni o settimane fino a quando ci si accorge del cambiamento e di essere in affanno. Esso è graduale, e le risorse che la persona ha accumulato nel tempo sono in grado di garantire un po’ di stabilità nella cosiddetta fase cuscinetto. Chi è attorno spesso nota per primo un certo affaticamento o nervosismo, mentre il soggetto direttamente interessato si stupisce dei feedback che riceve che lo costringono a ripensarsi.

È giunto il momento di fare qualcosa. Appena diventa evidente che si tratti di un maggiore impegno nello studio o nel lavoro in concomitanza di cambiamenti familiari per trasferimento o accudimento di una persona cara, o di una cura da seguire, è importante rinforzare l’autosostegno attraverso frasi di autoincoraggiamento. Ogni situazione può essere affrontata e superata.

Sarà necessario sostenere sia il corpo che la psiche. Per questo motivo occorre procedere su due binari paralleli che si intersecano tra di loro. Fare attività fisica significa prendersi del tempo per la cura del proprio benessere psichico e fisico, farla con un amico permette al contempo di coltivare relazioni sociali. Fare camminate nella natura stimolando la percezione e l’attenzione con determinati esercizi permette di distrarre la mente da pensieri ripetitivi, allenare la mente a concentrarsi su fattori esterni e di sperimentare sensazioni positive. Selezionare gli obiettivi e tagliare ciò che non serve o causa appesantimento.

Imparare a delegare o a farsi aiutare. Identificare le personali fonti di approvvigionamento di energia e cercare di utilizzarle in modo variegato durante la settimana e nel tempo libero. Fare una lista di ciò che in situazioni analoghe o difficili ha aiutato e verificare se queste risorse si addicono alla situazione in questione. Rinforzare le emozioni positive, ad es. attraverso un diario delle gioie giornaliere: “cosa ho fatto o mi è accaduto di bello oggi”. Curare i contatti sociali sebbene troppo velocemente vengano esclusi. Premiarsi con un piccolo o grande regalo o una pausa ogni qualvolta si è affrontata una sfida o una tappa della sfida. Avere un traguardo/premio finale, come ad es. una vacanza, aiuta a motivarsi ed a tenere duro.

Anche le proprie convinzioni di base potrebbero avere bisogno di un check-up: ricordarsi che il cambiamento è parte della vita, che le crisi sono superabili e sono una occasione di crescita, che essere attivi (condizione essenziale nella vita) è differente dall’essere produttivi (condizione che può essere ostacolata da fattori esterni), che guardare alle cose da prospettive differenti amplia la gamma delle soluzioni possibili, che è importante mantenere e curare una immagine positiva di sé, mantenere ottimismo e fiducia, e che ci si può prendere cura degli altri se ci si prende cura di sé.

Infine, cosa molto importante, superato il momento di difficoltà, prendersi una pausa di rilassamento e rigenerazione, tempo prezioso in cui ristabilire nuovamente il bilancio tra energie in ingresso e in uscita.

 

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