Il grido di Warduni. L’Iraq in croce

Una telefonata con il vescovo caldeo di Baghdad non lascia indifferenti. Mons. Warduni è nella chiesa del Sacro Cuore di Maria, dinanzi alla sede di un partito sciita amico e a fianco di famiglie sunnite che da sempre difendono i fratelli cristiani . L’avevo incontrato lì, nell’immediato dopoguerra. Gira senza scorta: Perché mettere a repentaglio la vita di innocenti? Prima di uscire mi affido a Gesù e Maria, la mia protezione. La situazione? Disastrosa, non ci sono spiragli di luce. Ogni giorno è peggiore del precedente, Tantissimi cristiani fuggono da Baghdad e dopo la chiusura delle scuole altre migliaia di cristiani emigreranno, perché qui si è in pericolo di morte, rapimento e furto. Anche al Nord le comunità sono minacciate e i sacerdoti vengono rapiti. Poca gente viene a messa. Cosa vi aspettate dagli altri cristiani? Primo: che siano forti nella fede modelli moralmente saldi. Secondo: vogliamo che preghino per noi, perché solo il Signore può soccorrerci: la fiducia nell’uomo è scomparsa. Terzo: che facciano conoscere al mondo che i cristiani in Iraq e Medio Oriente sono schiacciati, quasi che ci fosse un complotto contro di loro. Ci sentiamo abbandonati: i nostri emigrati spesso non vengono accolti dalle comunità all’estero, quasi si pensasse che ogni iracheno è un animale randagio! Ora gridiamo: Mio Dio, perché ci hai abbandonati anche ora?. Siete solidali con gli altri iracheni? Purtroppo di questi tempi il fanatismo e il terrorismo vincono, il governo e la legge sono assenti, i luoghi di culto musulmani e cristiani vengono distrutti. E quando si pubblicano vignette offensive in Danimarca, quando si proiettano film offensivi in Olanda, quando in Inghilterra viene premiato uno scrittore che offende il Corano, si fa solo il gioco dei terroristi! Parliamo piuttosto degli iracheni che non possono più camminare per strada, dei loro bambini trattati come bestie, della paura che ci impedisce di parlare per il timore di disturbare qualcuno… Questo servirebbe ai cristiani e ai musulmani iracheni!. Che fare? Bisognerebbe che le nazioni più potenti volessero veramente la pace in Iraq, ma purtroppo ogni Paese fa solo i suoi interessi. Un mese prima della guerra del 2003, lei mi disse che si rischiava di vedere la scomparsa del cristianesimo in Iraq: Ci siamo quasi, la guerra porta sempre guai peggiori.

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