Il deserto della Libia

Mario Tobino - Oscar Mondadori 
Mario Tobino

Con la Libia attestata da mesi in prima pagina, era giusto che Mondadori riproponesse il libro forse migliore di Mario Tobino, scritto dopo la seconda guerra mondiale, che ha ispirato ben due film: Scemo di guerra di Dino Risi (1985) e Le rose del deserto, l’ultimo lungometraggio di Monicelli (2006). La lettura di questo capolavoro è un’esperienza unica, più arricchente e piacevole di qualsiasi film. Tobino ha stile originalissimo, con lingua e sintassi solo sua, irregolare, creativa, con guizzi a non finire, piena di risonanze del linguaggio parlato. Specchio poetico della personalità e dell’interiorità dell’autore. La ragione che rende straordinario questo antieroico “uomini contro” è il messaggio di umanità e pace trasmesso da ogni pagina, con una rappresentazione cruda e insieme pietosa delle sofferenze della guerra e della sua stoltezza, assurdità e follia (Tobino era psichiatra e primario di manicomio). Non è un caso che, proprio per i valori umani e morali contenuti nel Deserto della Libia, rappresentati peraltro in modo letterariamente esemplare, questo “romanzo-diario” circola da anni nelle nostre scuole, pure in edizioni mirate.

Mario Spinelli

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