Il Big Bang e l’ecclesiologia

 
The present article explores how the Big Bang might contribute to our ecclesial self-awareness. While maintaining a clear distinction between the scientific and theological approaches to avoid any possibility of Concordism, the author explains how the theory of the Big Bang is a “cue” to understanding and exploring the nature of the Church. In other words, by homing in on its origin, the author recovers within the historical “variability” that fixed point that gave rise and continues to give rise to the Church.

Il presente articolo vuole indagare su cosa il "Big Bang" abbia da dire a proposito di un discorso sull’autocoscienza ecclesiale. Distinguendo l’ambito scientifico da quello teologico, per non imbattersi in uno sterile concordismo, l’autore spiega come la teoria del "Big Bang" costituisca uno “spunto” per comprendere e indagare la natura della Chiesa: ossia rintracciare quel momento originario in cui ella è venuta ad essere, rinvenendo nella “variabilità” delle situazioni storiche quella costante che ha originato la Chiesa e che continua a “originarla”.

I più letti della settimana

Chiara D’Urbano nella APP di CN

La forte fede degli atei

Mediterraneo di fraternità

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons