I partiti possono salvare o affossare l’Italia

Gianni Letta o Mario Monti le sole soluzioni praticabili: l'opinione del senatore Pdl Giacomo Santini
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Arrivati a questo punto, la decisione finale è nelle mani dei partiti politici. Se si ostinano nel cieco egoismo ideologico l’Italia andrà a fondo. Se prevarranno le persone di buon senso, i mediatori e tutti faranno un passo indietro, l’Italia potrà recuperare la sua dignità ed il suo futuro. Tradotto in concreto, questo significa convincere Berlusconi che un governo di transizione guidato da un suo uomo oppure da un tecnico consentirebbe all’Italia di uscire dall’angolo. Significa anche convincere tutti quelli che vogliono morto Berlusconi che per ora potrebbero accontentarsi di un passo indietro senza spargimento di sangue (metaforico s’intende).

 

L’incarico a Gianni Letta che non è mai stato un politico né un parlamentare ma un uomo di Stato, consentirebbe tuttavia al Pdl di tenere il punto a metà. Dare l’incarico ad un tecnico come Mario Monti significherebbe scrollare di dosso al governo ogni scoria partitica e recuperare sicuramente grande prestigio in Europa e nel mondo. Non dimentichiamo che Monti è stato commissario europeo per due legislature, la prima alla concorrenza e la seconda al mercato interno. Anche dopo la conclusione dell’incarico ha continuato a collaborare con la Commissione come consulente esterno sui temi economici e fiscali. Monti, infatti, è un economista di spessore, e potrebbe tirare fuori dal cilindro qualche idea nuova e diversa per risolvere i problemi più urgenti.

 

Entrambe le soluzioni sono invise agli integralisti di partito che hanno a cuore soltanto la supremazia ideologica, i voti ed i seggi in Parlamento, senza nessuno scrupolo per i destini del Paese, né per valori diversi da quelli monetari. La sola cosa che l’Italia non si può permettere in questo momento è andare ad elezioni anticipate, con una paralisi di almeno sei mesi che precluderebbe qualsiasi possibilità di ripresa. Inoltre, qualsiasi governo ne uscisse, sicuramente avrebbe una scadenza molto ravvicinata e si riprenderebbe il balletto delle elezioni a go-go, ogni sei mesi o un anno.

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