Genova “sorprende” ancora

In Liguria, quasi sicuramente, verrà rinviata di un anno l'entrata in vigore della legge regionale riguardante le restrizioni al gioco d'azzardo

La città di Genova, o meglio la giunta della Regione Liguria regala sorprese ai suoi cittadini, ormai si può dire ad ogni sorgere di sole. Dopo la proposta di vietare il burqa negli ospedali e negli uffici pubblici con la polemica che ne è scaturita, ora eccone un’altra. Quasi certamente verrà rinviata di un anno l’entrata in vigore della legge regionale riguardo le restrizioni al gioco d’azzardo che sarebbero dovute scattare dal prossimo 1 maggio. Almeno così ha dato da intendere l’assessore Rixi a fine riunione con i rappresentanti delle associazioni del settore. La notizia ha lasciato perplessi coloro che da anni si battono per limitare i danni di questa terribile malattia che crea dipendenza e povertà soprattutto tra le persone delle fasce sociali più deboli. Motivo primario di ciò, le centinaia di posti di lavoro a rischio che si verrebbero a creare nel mondo dello slot, con l’entrata in vigore della legge regionale 17 del 30 aprile 2012, che disciplina le sale da gioco e gli esercizi pubblici che offrono gioco sul territorio.

Sarebbero circa 3mila i lavoratori a rischio, oltre a circa un 30% di chiusure, per bar e tabacchi che integrano i loro proventi con il reddito proveniente dalle slot. Dal 1 maggio però, assicura Rixi saranno negate nuove autorizzazioni per slot e videolottery a tutti i locali che sorgano a meno di 300 metri da una lunga serie di punti sensibili come scuole, luoghi di culto, impianti sportivi. Nel comune di Genova il regolamento comunale impone lo stop anche a locali posti a meno di 100 metri da sportelli bancari, postali o bancomat. La proroga, di un anno permetterebbe alla Regione di avere un quadro dettagliato della situazione oltre a capire il quadro nazionale e orientarsi di conseguenza.

Da Palazzo Tursi, il sindaco Doria  ricorda come l’amministrazione comunale negli anni sia stata all’avanguardia contro la piaga del gioco d’azzardo e, afferma,«vorremmo che tutti gli enti pubblici si impegnassero con eguale energia».  La proroga di un anno dell’entrata in vigore della legge regionale riguardo le restrizioni al gioco d’azzardo comprometterebbe l’efficacia: «Il Comune di Genova è stato all’avanguardia nell’impegno degli enti locali contro quella che considero una vera e propria piaga sociale. È stata una nostra battaglia, che tutti gli enti pubblici dovrebbero portare avanti». Ovviamente la campagna elettorale per le prossime elezioni del primo cittadino del capoluogo ligure, detta regole e condizioni, che prevalgono e si impongono su qualsiasi buon senso. Così le accuse dalle varie parti non tardano a farsi spazio con accuse reciproche e la precisazione che «la lotta alla ludopatia è una cosa seria, che Regione Liguria intende perseguire con determinazione, evitando però atteggiamenti ideologici e massimalisti spesso portati avanti in questa regione».

Secondo il Governatore della Liguria «la legge che entrerebbe in vigore il prossimo maggio equipara ogni tipo di gioco: dalle slot machine ai più tradizionali concorsi della nostra storia. L’unico risultato sarebbe quello di fare chiudere centinaia di piccoli esercizi e di aggiungere migliaia di nuovi disoccupati alla già drammatica situazione del lavoro che viviamo in Italia. Il tutto in assenza di un quadro normativo nazionale, visto che la Conferenza delle Regioni ha chiesto al governo di rivedere il proprio provvedimento sulle ludopatie che non convinceva in modo bipartisan molte amministrazioni». E la promessa che la Regione Liguria sarebbe pronta a sedersi al tavolo nel più breve tempo possibile per concordare con associazioni di categoria, esperti del settore e amministrazioni comunali una legge efficace e non persecutoria.  Ma nonostante le buone intenzioni la Regione non ha partecipato a Palazzo Tursi ai lavori di commissione del Consiglio comunale di Genova sulla ludopatia e l’applicazione del regolamento contro il dilagare del gioco d’azzardo.

La normativa regionale che sarà rinviata di un anno contiene limiti decisamente stringenti sul gioco d’azzardo. Come l’obbligo di distanza di almeno trecento metri dai luoghi sensibili come scuole, campi sportivi, chiese, per quei locali che ospitano slot machine.  I comuni che già hanno applicato questa normativa, fanno sapere dal Comune,  hanno ottenuto una notevole diminuzione nell’offerta del gioco d’azzardo. Rinviarne l’applicazione non comporterà alcun beneficio. Per Elena Fiorini assessore alle legalità del Comune di Genova: «Abbiamo avuto risultati eccellenti. Il nostro è un Comune simbolo della lotta all’azzardo. E in questi ultimi cinque anni a Genova il numero delle sale slot è sceso da 59 a 29. Mi aspettavo dal presidente della Regione e da Rixi l’avvio di un confronto più serio e mi sorprende che si sia aspettato l’ultimo minuto per intervenire».

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