Eroica!

Biciclette d’epoca e puntapiedi. Da semplice ispirazione a fenomeno globale. Giancarlo Brocci declina l’anima del raduno ciclostorico più famoso al mondo

5 ottobre 1997. Gaiole in Chianti, provincia di Siena. 92 ciclisti al via, “cacciatori di sentimenti ed emozioni”. Gaiole in Chianti, 1 ottobre 2017, 20 anni dopo. Si prevede di raggiungere gli stessi numeri del 2016, 5 mila ciclisti ai nastri di partenza e 65 Paesi rappresentati.

Imperativo: biciclette da corsa costruite entro il 1987 e tutti gli esemplari sprovvisti di cambio a partire da fine ’800, abbigliamento vintage e stile farsesco al bando. Il casco come unico accessorio moderno consentito  per  motivi di sicurezza. Percorsi per tutte le gambe: 46, 75, 115, 135, 209 km.

Partenza libera dalle ore 5:00. Ristori d’altri tempi in barba alla magrezza di chi oggi in sella vuole andare forte: ribollita, formaggi, salumi, vino rosso e non solo.

Questa è L’Eroica dove il ciclismo incontra le strade bianche. L’Eroica è storia di uno sport che si fonde con il territorio e ne sottolinea la natura che in questo caso fa rima con cultura. L’Eroica è anche e soprattutto lui: Giancarlo Brocci, 63 anni, nato a Gaiole, tornato a Gaiole, ma diventato uomo a Siena tra i banchi della facoltà di medicina.

Giancarlo per qualche mese è stato medico nella provincia d’Italia con il più alto tasso di dottori pro capite, poi altre strade: la musica, la politica e gli ideali del Pci. Lo sport: calcio e ciclismo al di sopra di tutto. La scrittura, a firma di libri e articoli di giornale. «Ho sempre cercato di fare le cose in cui credevo – precisa Giancarlo –; rinunciando magari a una vita agiata». Personalità poliedrica, militanza alternativa.

L’Eroica viene concepita sulle colonne del mensile senese Mesesport nel febbraio del ’93 per riportare alla luce il ciclismo d’altri tempi e salvaguardare le strade bianche che rendono magiche le colline toscane. L’idea è quella di istituire il Parco ciclistico del Chianti. L’Eroica nel ’97 diventa manifestazione collaterale a una gara in onore di Gino Bartali, poi prosegue in piena autonomia grazie anche all’arrivo di una eredità inaspettata che permette  a  Giancarlo di vivere in tranquillità.

«Questa situazione mi ha permesso di far crescere L’Eroica libero da interessi di natura economica, ma a un certo punto ho dovuto dare al contesto un profilo imprenditoriale anche per avere la possibilità di avere al mio fianco collaboratori fidati e diffondere anche al di fuori dell’Italia lo spirito di questa ciclostorica». L’Eroica oggi è un marchio a vocazione globale passato nel 2014 nelle mani di una storica azienda vicentina che opera nel ciclismo.

Il format è stato esportato in Europa e oltre: Giappone, Uruguay, Stati Uniti, Sudafrica. Giancarlo però è rimasto. Garante e guardia dello spirito eroico perché il ciclismo «non si può praticare e organizzare senza passione, altrimenti non si rispettano la fatica, la sua bellezza e i suoi protagonisti: i ciclisti, gli eroi veri». Quali caratteristiche allora portare nelle tasche della maglia di lana per essere “eroici”? «Bisogna essere gente speciale – precisa Giancarlo –, persone in grado di radunarsi attorno alla bandiera di un paese della provincia di Siena per condividere valori comuni come il rispetto per la natura. Il popolo dell’Eroica crede in una filosofia di vita comune ed è questa la caratteristica che rende questa manifestazione universale. A Gaiole si viene con il sorriso e la soddisfazione di sapere che sei parte di un popolo di grande umanità».

www.eroicagaiole.it

I più letti della settimana

Chiara D’Urbano nella APP di CN

La forte fede degli atei

Mediterraneo di fraternità

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons