Dovrò lasciare il bambino a una babysitter

“Riprenderò tra poco il lavoro e per questo dovrò lasciare il bambino a una baby sitter.Ho paura della sua reazione di fronte ad un’estranea. Come scegliere la persona giusta e assicurarmi del suo buon rapporto con Francesco?”. Maria – Foggia I primi mesi dopo la nascita del figlio (soprattutto del primo) sono per tutta la famiglia, e in particolare per i genitori, un periodo di cambiamenti, di rimodellamento di tempi e ruoli, di conquista di spazio per il nuovo arrivato, in armonia con gli altri membri della famiglia. È anche il tempo dell’intimità fisica della mamma con il bambino, con le sue esigenze di alimentazione e di cura e le sue risorse di tenerezza, condivise con il papà, i nonni, gli altri figli. Poi torna il momento della “normalità”: si riaffacciano gli impegni di sempre, con i soliti orari che sembrano andare stretti al nuovo ménage. Soprattutto, può sembrare alla mamma e al papà che nessuno possa prendere il loro posto vicino al più piccolo della compagnia, neanche per un tempo limitato e limitatamente ad alcune incombenze. Eppure, tante sono oggi le donne che lavorano fuori casa e questo rappresenta un arricchimento per la società stessa, che deve guardare con rispetto alle esigenze familiari. Si stanno sperimentando forme di organizzazione del lavoro in questa direzione, come il part-time, la possibilità di dare un congedo anche al padre del bambino,” Ai genitori che comunque si trovano a dover fare delle scelte così importanti e affidate prima di tutto alla loro responsabilità, mi sembra di poter suggerire, di fronte alla loro comprensibile incertezza, di scegliere con cura e per tempo la persona a cui affidare, in orari ben precisi, il loro prezioso frugoletto. Può essere una persona di famiglia, una vicina di casa che già conosciamo, anche una ragazza alle prime armi, ma affidabile, di cui abbiamo buone referenze. Può essere utile trascorrere un periodo di prova insieme, prima della scadenza del congedo per maternità, così da verificare la sua attitudine alla cura del bambino, prevenire o correggere eventuali difetti e soprattutto costruire un dialogo fondato sulla stima reciproca. Certamente, ogni famiglia ha le sue abitudini, potremmo dire una sua microcultura, che può guadagnarci nell’apertura a rapporti positivi, con altre persone con cui confrontarsi. Per esperienza personale, posso affermare che si costruiscono amicizie che durano molto oltre il tempo necessario all’indipendenza del bambino e restano come punto di riferimento anche per i nostri figli. Spaziofamiglia@cittanuova.it

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