Dick & Jane: operazione furto

Remake di un film del 1977, questo di Dean Parisot risulta assai attuale per la sua ambientazione negli Stati Uniti di oggi, nei postumi di un grosso scandalo economico. I dipendenti licenziati all’improvviso cadono in povertà e cercano un nuovo lavoro tra le difficoltà di una disoccupazione diffusa. L’idea è quella di mettere Jim Carrey come protagonista della storia di una giovane famiglia travolta da questi avvenimenti, dandogli la possibilità di interpretarne, con la mimica, tutta la gamma degli incresciosi stati d’animo. Non ci troviamo davanti alla recitazione eccessiva sul tipo di The Mask e neppure a quella equilibrata e candida di The Truman show, ma ad una via di mezzo. Dall’iniziale euforia per una vita di successo, cara al sogno americano, si passa all’ottimismo ingenuo di vari e buffi tentativi di lavoro, sia suoi che della simpatica moglie, interpretata dalla brava Tea Leoni. Infine alla furbizia furfantesca, cui allude il titolo, agita inizialmente come gioco disperato e via via in modo sempre più compiaciuto; tuttavia mai segnata da cattiveria. Ci è offerta una serie di trovate divertenti, per far sorridere gli spettatori, soprattutto quelli che ne apprezzano il significato sociale sotteso. Il film è apprezzabile più per le numerose e divertenti gag che per l’esile storia, anche a causa di un finale idealizzato, davvero lontano dal reale. Regia di Dean Parisot; con Jim Carrey e Tea Leoni.

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