DaCru Dance Company nello spazio di zero centimetri

[zerocentimetri] fa riferimento allo studio sulla prossemica dell’antropologo Edward Hall, esplora il corpo, la distanza dall’altro e la comunicazione verbale e non verbale. A Pesaro il 6 e 7 settembre

Il nuovo progetto performativo della DaCru Dance Company, nasce in uno spazio emotivo che misura da 0 a 45 cm. La zona intima, quel pezzetto di mondo dove si sconfina nel contatto fisico, dove si sente l’odore, dove si avvertono le emozioni degli altri, dove il tono della voce si fa basso così come il volume. Il fulcro del lavoro è la prossemica. [zerocentimetri] si riferisce alla dimensione nascosta di Edward Hall, illuminato antropologo che definisce la disciplina «lo studio di come l’uomo struttura inconsciamente i microspazi, le distanze tra sé e gli altri esseri viventi e le strutture». Di fatto la prossemica è la disciplina semiologica che studia i gesti, il comportamento, lo spazio e le distanze all’interno di una comunicazione, sia verbale sia non verbale. Ancora una volta la compagnia affronta il tema della comunicazione, la amplifica, la scardina, la spezza in più parti fino ad arrivare al punto più profondo, il primo da dove tutto parte: il disagio dell’incomprensione, le aspettative tradite, quello stato di nichilismo assoluto che assale il corpo lasciandolo immobile. Questo nuovo progetto si estende in più direzioni oltre lo stato puramente danzato: il 90% della nostra comunicazione giornaliera è non verbale. Uno spazio potentissimo, a metà tra ciò che si è e ciò che si sa: il contatto visivo, la cinesica, le micro espressioni facciali che non possiamo gestire, quelle volontarie, la postura, la gestualità. Esplora anche ciò che appartiene a quella che sembra una bassa percentuale, così importante e cara a chi si riferisce alle parole e al parlare, come ad uno stato di altissimo esercizio di umanità. In scena 6 danzatori, stereotipi virtuosi e descrittivi, contenuti in uno spazio liquido ed estremamente evocativo.

Seguirà, l’8 settembre, theKITCHENtheory, spettacolo già rodato con successo, che ha come luogo d’azione la cucina. Il primo luogo da raggiungere al mattino e l’ultimo da visitare prima di andare a dormire. Una zona di transito vivace o solitaria ma sempre e comunque piena di odori, ricordi, sensazioni, attese e infiniti stati sospesi.

[zerocentimetri], concept e regia Marisa Ragazzo, coreografie Marisa Ragazzo e Omid Ighani, con Samar Khorwash, Alessandro Findus Marconcini, Alessandra Ruggeri, Serena Stefani, Claudia Taloni, Tiziano Vecchi; disegno luci Giuseppe Filipponio. In collaborazione con Aterballetto, con il sostegno della Compagnia Naturalis Labor. A Pesaro, Chiesa della Maddalena, per “Hangarfest”, 6 e 7 settembre, prima nazionale.  

 

Festival dedicato a Luis Bacalov

Nel panorama dei festival nazionali di fine estate si inserisce “Incontri ipogei” (a Spongano (Lecce), un nuovo progetto dedicato al celebre pianista e compositore Luis Bacalov, scomparso nel 2017, e ideato e diretto dal figlio Daniel Bacalov. Il programma spazia dalla musica al teatro, dalla danza alla poesia, dalla fotografia al cinema. Cinquanta gli artisti coinvolti, molti grandi nomi del panorama artistico nazionale e internazionale, tante le anteprime e i progetti site specific nati all’insegna di quel sincretismo culturale e artistico che era la cifra poetica di Luis Bacalov. Il Festival si aprirà con un doppio appuntamento serale nel Palazzo Bacile, dimora ottocentesca di pregio (sorta su una fortezza medievale) di proprietà dell’omonima famiglia, con lo spettacolo teatrale Paura e Delirio di e con Alessia Berardi e Ferdinando Vaselli, una commedia con argomento la città di Roma e i suoi personaggi allo stesso tempo aberranti ma sempre umanamente comprensibili. A seguire la live session Encuentros con Natalio Mangalavite (voce e pianoforte), Daniel Bacalov (percussioni) e Gianni Iorio (bandoneon). Le suggestioni e le potenzialità artistiche del frantoio verranno espresse dal progetto site specific Hipógheios che vede la collaborazione delle percussioni di Daniel Bacalov, della musica elettronica di Roberto Pugliese e delle performance corporee di Alessandra Cristiani ed Eleonora Chiocchini. Saranno tanti, inoltre, i confronti originali tra voci e strumenti: Javier Girotto e Vince Abbracciante (tra i fisarmonicisti più accreditati del momento); Gilda Buttà e Luca Pincini, collaboratori assidui di Ennio Morricone; Andrea Cortesi e Marco Venturi; Piero Meldolesi e Edoardo Hubert; Sebastiano Forte e Federico Leo, nella storica formazione TU; Gianni Iorio e Pasquale Stafano; Martin Sevrin e Natalia Bacalov; Ninfa Giannuzzi e Valerio Daniele; e, per la chiusura, l’ensemble Roots Magic di Gianfranco Tedeschi, Fabrizio Spera, Errico de Fabritiis e Alberto Popolla. Per il teatro e la danza, la performance del 5 settembre, Oh no Simone Weil!, con Milena Costanzo e Chiara Senesi, progetto ispirato agli scritti della celebre filosofa e sociologa francese; dal 3 al 6 settembre Panni, di Lucia Carrano, Aymeric Forner e Judith Martinez che accompagnerà il pubblico attraverso i cortili di Palazzo Bacile fino alle sale del Frantoio ipogeo; il 4 settembre Paolo Musio con un’idea teatrale direttamente tratta dal De rerum natura; l’1 settembre le attrici Angelica Dipace, Benedetta Pati, Giulia Piccinni, Antonella Sabetta, Carmen Ines Tarantino con lo spettacolo Pupe di Pane diretto da Tonio De Nitto e prodotto dall’Accademia Mediterranea dell’Attore di Franco Ungaro. Per il cinema e la fotografia due i progetti per tutta la durata del festival: Around Midnight, dal 30 agosto al 1° settembre, a cura del regista Paolo Pisanelli, direttore del festival ‘Cinema del reale’, e la mostra fotografica Camere Oscure, dal 30 agosto al 6 settembre, a cura di Valerio De Berardinis.

“Incontri ipogei”, a Spongano (Lecce), Palazzo Bacile, dal 30 agosto al 6 settembre

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