Coronavirus, acque inesplorate in Gran Bretagna

La vita sociale è mutata. Molte cose sono cambiate in meglio con una solidarietà diffusa. La pandemia ci sta conducendo verso lidi sconosciuti. Dal nostro corrispondente a Londra

Nel trovarmi a scrivere sulla pandemia da Covid-19 in Gran Bretagna, il mio primo pensiero è stato constatare che qui non accade nulla di diverso. Ogni Paese sembra essere in una fase differente, ma stiamo tutti vivendo la stessa esperienza. La maggioranza di noi è ora confinata nelle proprie abitazioni gran parte della giornata, escluse le occasionali uscite per la spesa, ma la nostra vita sociale è completamente cambiata. Eppure, in mezzo a tutte queste restrizioni, molte cose sono cambiate in meglio.

In Gran Bretagna c’è stato un appello a medici e infermieri in pensione e ad altri operatori sanitari per tornare in servizio e molte migliaia di persone hanno risposto positivamente a questo appello. Poi ne è stato lanciato un altro alla popolazione per offrire i loro servizi come autisti, per fare la spesa e aiutare i più vulnerabili. Il fabbisogno era di 250 mila persone; fino ad ora sono state raggiunte le 750.000 unità. La pandemia da Covid-19 ha suscitato una fioritura di generosità in molti modi diversi. In tutto il Paese sono sorti gruppi di aiuto locali di quartiere e quando si fa l’esercizio fisico quotidiano consentito per legge c’è sempre un sorriso e un caloroso saluto da parte di chi passa nella direzione opposta, mantenendo sempre la “distanza sociale” di due metri.

Pensavo che restare a casa avrebbe comportato pace e tranquillità, avrei potuto fare molte letture e dedicarmi al giardinaggio. Invece ho ricevuto così tante telefonate e messaggi e video conferenze via Zoom, che ci sono stati pochissimi momenti di quiete. Covid-19 è stato un grande livellatore, senza rispetto per l’età o per lo status. Mentre scrivo, Boris Johnson è in terapia intensiva e molti medici di spicco sono stati contagiati mentre lavoravano per salvare la vita degli altri.

Si dice che la vita non sarà mai più la stessa. Chissà in che stato sarà la nostra economia dopo 3, 4 o più mesi. Gli spostamenti in aereo torneranno ai livelli di un tempo? Ci penseremo due volte prima di ogni viaggio in auto? La nostra preoccupazione per i vulnerabili e i bisognosi sarà mantenuta? Covid-19 potrebbe essere il fattore scatenante per un cambiamento completo nella nostra società dei consumi. Un importante medico ricercatore ha avvertito che Covid-19 è solo il primo di molti nuovi virus che causeranno il caos nel nostro mondo.

Per certi versi ciò che stiamo vivendo in questi giorni è quasi surreale. Vediamo immagini del centro di Londra senza una sola anima per le strade e senza veicoli. Pub, ristoranti e alberghi sono chiusi. Gran parte della nostra economia si basa su queste industrie e servizi. Come sopravviveranno? Come sopravviveranno i dipendenti? Per quanto tempo il governo può sostenere le persone che non guadagnano più nulla? Semplicemente non lo sappiamo. Siamo in acque completamente inesplorate.

(traduzione di Aurelio Molè)

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