Conoscenza e comunione

Si è tenuto a Loppiano il primo incontro nazionale di "Insieme per l'Europa". Numerosi movimenti cristiani vogliono così "dare un'anima" al continente.
Insieme per conoscersi

È stato un percorso forse all’inverso di quanto ci si potesse attendere, quello del coinvolgimento degli aderenti a diversi movimenti cristiani europei nel dialogo iniziato ormai una decina d’anni fa. Prima i due incontri a livello europeo a Stoccarda, nel 2004 e nel 2007, e solo ora, per la prima volta, un incontro nazionale italiano: 1400 persone, in rappresentanza di oltre sessanta movimenti, si sono riuniti a Loppiano (Valdarno – Firenze) il 19 e 20 settembre scorsi, per una nuova tappa di “Insieme per l’Europa”.

La dimensione più contenuta dell’evento – con gli analoghi appuntamenti in altri Paesi del continente – non vuol certo essere un passo indietro. Risulta piuttosto una reciproca conoscenza a livello locale, per proseguire sulla via del dialogo e dell’ecumenismo nei propri ambienti, senza mai dimenticare la dimensione politica – “alta” politica – del progetto. Perché, come ha osservato Gerhard Pross dell’Ymca tedesca, per quanto non stia ai movimenti risolvere le questioni teologiche che ancora impediscono l’unità tra cristiani, essi sono però chiamati a vivere l’unità per costruire insieme «un’Europa dello spirito».

Ed è allora proprio la conoscenza reciproca che si fa comunione a essersi posta come chiave della giornata di Loppiano, come è avvenuto anche per gli appuntamenti organizzati in altri Paesi. Queste giornate nazionali sono segno dell’espandersi dello “spirito di Stoccarda”, perché il messaggio proposto nel 2004 e nel 2007 pare ora scendere nel concreto di situazioni locali particolari, tutte diverse e con una loro ricchezza unica e insostituibile. Da qui l’importanza, sottolineata ad esempio da Cesare Zucconi della Comunità di Sant’Egidio, di «ripartire dalla dimensione nazionale per poi allargare gli orizzonti». All’Europa e oltre. Lo confermano, tra l’altro, i calorosissimi messaggi inviati dai card. Rylko e Kasper, rispettivamente presidente del Pontificio consiglio per i laici e del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani.

 

L’incontro di Loppiano ha quindi voluto stimolare questa conoscenza reciproca soprattutto attraverso la condivisione di esperienze, di «Parola di Dio vissuta», che la presidente del Movimento dei focolari Maria Voce ha annoverato tra gli elementi essenziali della spiritualità di comunione. Gli interventi dei responsabili dei principali movimenti presenti hanno posto la cornice all’interno della quale mettere in atto il quadro, cioè la condivisione.

Condivisione che ha trovato spazio in due tavole rotonde. La prima, “Fragilità e famiglia”, è stata aperta dalla testimonianza di Luca e Laura Russo, della Comunità Giovanni XXIII: una coppia che ha scelto di accogliere bambini meno fortunati ancor prima di avere figli propri. Oggi la loro famiglia è composta da 14 persone, di cui due figlie naturali e cinque in affidamento. Un aprirsi all’altro che per loro è «essere pienamente marito, moglie e genitori».

Numerose poi le iniziative a sostegno della famiglia portate avanti dal Rinnovamento nello Spirito, presentate da Dario e Rosanna Sacchini: ad esempio una cittadella in cui i carcerati potranno ricongiungersi alle loro famiglie durante gli ultimi tre anni di pena a Caltagirone, il pellegrinaggio nazionale delle famiglie a Pompei, la Casa Famiglia di Nazareth a Loreto.

Ma non solo di famiglia si è parlato: la comunità di Sant’Egidio ha fatto conoscere il programma Dream per la lotta all’Aids in Africa: partito nel 2002, arriva oggi a curare gratuitamente 75 mila persone in dodici Paesi, grazie a volontari europei e a personale locale. L’interesse e l’ammirazione per l’opera di ciascun movimento erano palpabili, tanto che Dario Sacchini ha concluso il suo intervento dicendo: «Ringrazio Dio per tutto il bene che ho sentito oggi».

 

E poiché, come ha ricordato l’economista Luigino Bruni, i carismi non sono «fattori residuali» nemmeno in ambito politico ed economico, ma «il lievito» che rende possibile l’innovazione, la seconda tavola rotonda è stata dedicata proprio ad “Economia e povertà”. Tra le tante iniziative di sostegno ad emarginati, disabili, senzatetto e carcerati, ha assunto particolare rilievo la presentazione dell’Economia di Comunione fatta dallo stesso Bruni. Nato da una intuizione di Chiara Lubich nel 1991, questo modello di “fare impresa” mettendo gli utili in comune, coinvolge oggi circa 750 aziende, arrivando ad aiutare 50 mila indigenti. A testimoniare che il modello funziona ecco, proprio a Loppiano, un polo industriale – dedicato a Lionello Bonfanti –: «Venite e vedrete» è stato l’invito di Eva Gullo, presidente del CdA del polo.

 

La lettura del documento finale siglato dai movimenti ha chiuso l’appuntamento toscano: i presenti si sono così impegnati a lavorare insieme «per un’Europa dello spirito, per una cultura di comunione a tutti i livelli». Coerentemente con quanto condiviso durante il fine settimana, i punti fondamentali di questo impegno sono soprattutto la tutela della vita, della famiglia, l’accoglienza e un’economia a servizio del bene comune. Sempre nella prospettiva di un’Europa più unita.

Il risultato più grande di questo incontro è stato però proprio il reciproco conoscersi, ascoltarsi, toccare con mano il carisma altrui, il linguaggio e l’attività di quel movimento che opera magari nella stessa città in cui si vive, ma con il quale non si hanno mai contatti. Una comunione che parte dalla base, dai piccoli gesti concreti, e che è la necessaria controparte dei pur necessari “incontri al vertice” tra i responsabili dei movimenti.

 Chiara Andreola

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La novità di Loppiano e di Assisi

 

di Paolo Lòriga ad Assisi e Michele Zanzucchi a Loppiano

 

Insieme a raccogliere le sfide di questa stagione. Segnale importante in mezzo alle gravi turbolenze della crisi e al disorientamento generale.

 

In perfetta contemporaneità si sono svolti nel fine settimana del 19 e 20 settembre scorsi due appuntamenti che hanno visto per protagonista il laicato cristiano organizzato. Significative le due sedi: Assisi, permeata dall’antico e sempre fecondo carisma di Francesco; Loppiano, cittadella alle porte di Firenze sorta sull’impulso del “nuovo” carisma dell’unità di Chiara Lubich.

Sui temi sociali ed economici, sull’Europa e sull’ecumenismo, i principali movimenti ecclesiali e associazioni si sono ritrovati per un prezioso lavoro di approfondimento. Con la ricchezza delle peculiarità di ciascuno è stata compiuta una lettura corale delle vicende attuali per cogliere i segni dei tempi e progettare il cammino di credenti al servizio del Paese e del Continente. Programmi diversi ma contrassegnati da due costanti: la vitalità delle esperienze, la centralità della riflessione.

 

Ad Assisi, Retinopera – sorta nel 2001 e che raggruppa le 18 principali espressioni del laicato cattolico per un totale di oltre cinque milioni di persone – ha rilanciato, attorno al tema “Carità, verità, sviluppo integrale”, le novità dell’enciclica Caritas in Veritate. Ad aprire il seminario di studio mons. Crociata, segretario della Cei. «Il vostro convenire – ha esordito – è il segno di una stagione, quella del ritrovare legami e connessioni nel vasto e complesso “mondo cattolico”, che è stata provvidenziale nel recente passato e che siamo chiamati a consolidare e sviluppare in modo sempre più adeguato». Egli è infatti consapevole che «in questo modo potremo dare un contributo importante e atteso per il bene comune», precisando che «la mia presenza intende manifestare incoraggiamento al vostro lavoro».

Lavori poi condotti e conclusi da credenti laici in un clima di stima reciproca ed efficace comunione, tipico dell’avventura di Retinopera.

 

A Loppiano, invece, una sessantina di movimenti e nuove comunità di varie Chiese si sono ritrovati per il primo appuntamento italiano di “Insieme per l’Europa” (vedi l’articolo principale), che nel 2004 e nel 2007 a Stoccarda aveva avuto due momenti di alto livello, riunendo su iniziativa del laicato cristiano del continente uomini e donne, persone di Chiesa e politici per «ridare un’anima all’Europa». Tutto ciò partendo da un’intuizione di Chiara Lubich: dimostrare, attraverso l’unità tra espressioni ecclesiali di diverse Chiese, la possibilità per la stessa Europa di ritrovare una coesione e uno slancio propulsivo a servizio del mondo intero.

 

“Insieme per l’Europa” e Retinopera hanno dimostrato che in questi anni di lavoro comune la comprensione reciproca e la cooperazione sono andate crescendo, creando veri e propri “luoghi di speranza”. Anzi, vere e proprie “reti di speranza”.

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