In Cile, la più grande donazione di terra fatta da un privato

Douglas Tompkins, fondatore di North Face, ha lasciato in eredità al governo cileno 400 mila ettari di terra con l’obiettivo di realizzare 5 nuovi parchi nazionali e preservare la biodiversità dei territori tra il Cile e l’Argentina

Kristine e Douglas Tompkins, dopo essere diventati imprenditori di fama mondiale con alcune delle marche di abbigliamento più famose al mondo come North Face, Patagonia ed Esprit, hanno deciso di dedicare il loro tempo e i loro fondi alla salvaguardia della biodiversità. Così, negli ultimi 20 anni della sua vita (Douglas Tompkins ha perso la vita nel 2015 durante un incidente in kayak), il milionario ambientalista, amante dello sport e della natura, ha iniziato a comprare ettari di terreno tra il Cile e l’Argentina, fino ad arrivare a possedere oltre 890 mila ettari di terra in Sud America per un totale di quasi 400 milioni di dollari. L’obiettivo era preservare la biodiversità di quei territori e crearne degli immensi parchi naturali protetti. Il 15 marzo, il suo sogno si è avverato. La moglie Kristine McDivitt, ex amministratore delegato del marchio Patagonia e impegnata come il marito nella salvaguardia dell’ambiente, ha firmato insieme al presidente cileno Michelle Bachelet le carte per la più grande donazione di terra fatta da un privato: si tratta infatti di 400 mila ettari di terreno che dovranno diventare 5 nuovi parchi nazionali.

Come si legge sul sito della fondazione “Tompkins Conservation”, la superficie totale da proteggere ad oggi è tre volte più grande del parco dello Yosemite e del Parco Nazionale dello Yellowstone messi insieme. La donazione rientra inoltre in un progetto ancora più grande, riuscire a creare una rete di aree protette di migliaia di ettari, da Puerto Montt a Capo Horn, per dare la possibilità ai cittadini cileni e agli stranieri di godere dei capolavori della terra, «lasciando in eredità alla popolazione cilena – come sottolineato dal presidente Bachelet – la più grande creazione di aree protette della storia cilena».

Per Douglas, la perdita di biodiversità era una delle più grandi crisi del nostro tempo, così il milionario ha deciso di non rimanere con le mani in mano ma di fare qualcosa di concreto per ripristinare gli ecosistemi naturali e la fauna selvatica a rischio estinzione. «Se mio marito fosse stato qui – ha commentato la vedova Tompkins durante la cerimonia –, avrebbe parlato dei parchi nazionali come di una delle massime espressioni della democrazia che un Paese possa realizzare». Inoltre, secondo quanto stimato dalla Tompkins Conservation, i ricavi dell’eco-turismo daranno lavoro ad oltre 43mila persone per un guadagno annuale di oltre 270 milioni di dollari.

Durante la cerimonia, la moglie Kristine, ha promesso che a breve ci sarà anche una seconda donazione: un’ampia superficie della Patagonia argentina, di proprietà dei Tompkins, verrà infatti ceduta al governo argentino per la realizzazione di una nuova area protetta.

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